Nel 2023 era salito fino al numero 4 del mondo. Holger Rune, danese, classe 2003, sorriso da bulletto e rovescio che non perdona, era già entrato nel gotha del tennis prima ancora di spegnere vent’anni. Poi qualcosa si è inceppato: i risultati hanno cominciato a ballare, i fastidi fisici si sono moltiplicati, la classifica ha preso a scivolare e il paragone con Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è diventato un’ombra difficile da ignorare. Ma Rune non ha mai avuto l’indole del gregario. E non è uno che si lascia dettare l’agenda. Anche perché, mentre il mondo si chiedeva se fosse davvero pronto per stare lì, lui prendeva casa a Montecarlo (tra le mete più gettonate dai top player) e iniziava a costruirsi un futuro da re. In questi giorni nel Principato, dove vive, Rune è tornato a far parlare di sé non solo per il ritiro da Montecarlo (è un torneo che ama e dove nel 2023 aveva già raggiunto la finale), ma anche per una scena surreale: una Porsche 911 GT3 da 200 mila euro parcheggiata sotto casa… senza patente per guidarla.

Lo dice lui stesso, con il sorriso: “È parcheggiata da qualche parte qui sotto”, ride indicando il garage monegasco dove custodisce il bolide. E quando il giornalista, un po’ per dovere e un po’ per ironia, gli chiede “com’è guidarla?”, Rune scoppia a ridere: “Eh… questa è una bella domanda. Perché non ho la patente”. Sì, avete letto bene. Il ragazzo che batteva Djokovic a Bercy nel 2022, che ha incantato il pubblico romano l’anno dopo, e che quest’anno è arrivato fino alla finale a Indian Wells, è uno che si compra una Porsche da sogno ma ancora non può mettersi al volante. Troppo occupato con il tennis? “Vorrei prenderla, ne ho bisogno, ma non è facile. Ci sono tanti tornei” dice. Cioè, mentre un coetaneo combatte con i quiz a crocette e le guide in autoscuola, lui si prende a pallate metà top ten e firma assegni a sei zeri. Il gusto del lusso, per Rune, non è mai stato un tabù. Del resto, si è già fatto notare anche nel mercato immobiliare.

Qualche mese fa ha comprato una villa enorme poco fuori Monaco, investimento fatto “con la testa” ma scelto anche “perché mi piace stare bene”. E nel suo garage da sogno, oltre alla 911 GT3, ci sono anche due BMW che (come ha detto lui stesso con la solita disarmante onestà) “sono parcheggiate, tanto non le posso usare comunque”. Ma il vero punto è che Rune sembra finalmente tornato a divertirsi. E quando un tennista del suo livello si diverte, allora è meglio alzare le antenne. La stagione sulla terra battuta (la sua superficie preferita) è appena cominciata e, nonostante a Montecarlo si sia “arreso” per un problema al ginocchio, non ha perso l’atteggiamento da big. Rune ha 20 anni, una testa calda, un tennis esplosivo e zero voglia di essere etichettato: “La mia carriera non è ancora cominciata davvero”, ha detto. Ed è difficile non credergli. La sbandata del 2023, con qualche sconfitta bruciante e più di un problema fisico, sembrava l’ennesima fiammata di un talento incompiuto. E invece eccolo qui, pronto a rientrare nell’élite. E chissà che non lo faccia davvero alla sua maniera.