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CANNONATE A SALVE? Siamo stati a vedere il mondiale rugby Under 20, dove le partite e i giocatori spaccano ma tutto il resto (colpa della FIR?) sfiora il dramma

  • di Matteo Miserocchi Matteo Miserocchi

12 luglio 2025

CANNONATE A SALVE? Siamo stati a vedere il mondiale rugby Under 20, dove le partite e i giocatori spaccano ma tutto il resto (colpa della FIR?) sfiora il dramma
Il Mondiale di Rugby U20 in Italia offre partite spettacolari e futuri campioni, ma fuori dal campo regna il deserto: colpa della FIR e di un rugby che si chiude nei soliti fortini? Di certo questo revival del regno Lombardo-Veneto non aiuta

di Matteo Miserocchi Matteo Miserocchi

Il rugby mondiale approda in Italia, anche se solo under 20, ma se ne accorgono pochi, anche se il livello degli atleti e delle partite è alto ed il prodotto offerto è buonissimo. Sono andato a Calvisano, una delle cattedrali del rugby tricolore ad assistere ad una giornata del girone di qualificazione del mondialino e mi chiedo perché la palla ovale sia così poco considerata e ami farsi male. Peccato che gli uomini della FIR non sappiano e non vogliano osare né in campo né fuori da esso. Fuori dal rettangolo verde il presidente federale Andrea Duodo ed i suoi collaboratori non provano a portare il rugby in stadi fuori dal “fortino” Lombardia-Veneto e in campo i ragazzi di coach Roberto Santamaria fanno il “compitino” e lo fanno anche male, senza provare nulla dell’estro dei senior Capuozzo, Ioane, Menoncello e Garbisi.

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Mi sono goduto uno spettacolo sportivo superlativo, anche se non è mancato qualche idiota che insultava l’arbitro, non solo per quello che avveniva in campo, ma anche fuori. Nel programma tre incontri tutti importanti: Sud Africa-Scozia, Nuova Zelanda-Irlanda e Italia-Georgia. Inutile dire che la partita più brutta da vedere è stata la terza, ma ve ne parlerò dopo. Con 15 euro puoi gustarti sei ore di grande spettacolo sportivo e dividere il campo con campioncini che, fra 3-4 anni, saranno stelle di prima grandezza, potendo anche dire agli amici davanti a una birra: “te lo avevo detto io che era un fenomeno!”.

Allora perché lo stadio San Michele non era gremito?! Faccio alcune ipotesi: era lunedì e di lunedì la gente lavora, era sempre e solo in uno dei castelli del rugby, sempre più isolati e contratti, e non c’è stata abbastanza pubblicità. Solo così si può spiegare un mezzo flop. C’erano solo gli appassionati e i rugbisti. Peccato... peccato perché lo spettacolo è qualcosa di grande: puoi vedere ottimi atleti, bellissime partite e sederti a fianco a loro quando hanno finito le loro fatiche: il tutto con la spesa del biglietto del cinema. Vedersi passare di fianco questi ragazzoni e trovarseli vicini è un gran divertimento.

Certo la FIR sta cercando di rendere l’organizzazione professionale e questo vuol dire creare zone distinte ed allontanare i protagonisti dal pubblico, ma la vicinanza che offre questa competizione è davvero stretta. Inoltre si è scelto di giocare nelle ormai “solite” piazze... quelle in cui vedono la nazionale maggiore e la A, la femminile e le under; quelle in cui assistono alle partire di Celtic League o del campionato nazionale di Eccellenza, senza contare le competizione europee. Da un certo punto di vista è corretto: vai dove hai il maggior numero di tesserati ed appassionati, dall’altro ti privi della possibilità di sondare nuovi bacini di spettatori e potenziali appassionati. Insomma la Fir, invece di aggredire e urlare agli italiani: guardateci, guardate come siamo belli! Finisce nei suoi feudi, sempre più ristretti.

Così, lunedì prossimo, per le semifinali, ci troveremo tutti o a Viadana o a Verona! E l’Italia? Un celebre libro di Carlo Levi era intitolato “Cristo si è fermato ad Eboli”, perché nell’epoca fascista, al confino in meridione, aveva scoperto un altro mondo: contadino ed arretrato.. Beh la Fir si è fermata a Veneto e Lombardia, facendo felice la Lega Nord primigenia di Umberto Bossi e compagni.

Dal 29 giugno al 19 luglio il mondiale si gioca solo fra Lombardia e Veneto fra Calvisano, Viadana, Verona e Rovigo. Peccato perché alte regioni, come la Romagna dove vivo, hanno appassionati di rugby che adorano questo sport, tengono in piedi decine di piccole società ed una mano promozionale come vedere una giornata di questo mondiale avrebbe fatto tanto bene. Veniamo poi al campo: stellari questi ragazzi che si affrontano a ritmi elevatissimi, con contatti tosti, livelli tecnici interessanti e tanta voglia di lottare.

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L'inghilterra perde 22-32 col Sudafrica.

Sudafrica -Scozia è una festa del combattimento e si impongono 73-14 i primi, arrivo in ritardo ma gli amici che se la sono gustata assicurano che sia stata una super battaglia, poi mi godo Nuova Zelanda vs Irlanda con i secondi che iniziano con l’acceleratore spianato, regalando spettacolo, ma vengono puniti e sgretolati dai tutti neri, con un doloroso 69-22; poi poi finire con Italia vs Georgia: 19-19, Che dire, partita bruttina, con i georgiani a giocare come noi un tempo, la grande Italia tutta cuore di George Coste, una gran mischia e tre quarti aggressivi, per puntare sul contatto e sulla prevalenza di forza. L’Italia di Santamaria è uguale a tutte le nazionali federali: cose semplici, fisicità e possesso.

Garbisi, Ioane, Capuozzo e Menoncello sono riusciti con la loro classe a variare il menù nella nazionale maggiore, ma qui i ragazzoni under 20 sono dei bravi soldatini. Con gente che va dritto per dritto e gioca all’autoscontro, puoi vedere belle partite contro squadre più forti, pessime contro formazioni quasi dello stesso livello: perché non hanno un’idea che sia una di cosa fare con l’ovale in mano. Così la Georgia che gioca in 14 dal 13’ per l’espulsione di capitan Dvali, riesce a farci tanta paura. In 13 contro 14 (ma per alcuni minuti gli ospiti sono anche in 12 e chiedono mischia no contest) , nel finale ci superano per 19-12, con il loro numero 8, il carro armato Shioshvili che rompe 3 placcaggi. Nel 4’ di recupero gli azzurrini pareggiano con Todaro (le altre mete di Zanandrea e Casartelli, nostre; Khakhubia e Spanderlashvili, loro; con trasformazioni di Todaro e di Takaishvili). Lunedì prossimo l’Italia sfida l’Australia a Verona: sarà una grande partita! Gli italiani che la vogliono vedere si prendano tempo per una gita nel fortino del rugby tricolore, che ha fatto diventare realtà il sogno della Lega Nord anni ‘80.

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Argentina - Francia, Mondiali U20.

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