14 stagioni nel motomondiale, di cui 12 nella top class (500 prima e MotoGP poi), 6 stagioni in Superbike con un mondiale vinto nel 2011 salendo 15 volte sul gradino più alto su 26 gare; ha corso per Honda, Yamaha e Ducati ed è stato forse uno degli ultimi piloti di quella razza di fuori di testa che andava veloce e doveva vincere anche a biglie sulla spiaggia. Carlos Checa, l'eroe dei due mondi (tre, perché ha corso anche la Dakar) è un personaggio genuino e diretto come pochi e ancora oggi segue con passione e occhio attento la MotoGP.
Per questo la sua intervista rilasciata a Manuel Pecino ci sembra particolarmente interessante, lontano dai toni un po' nostalgici di Casey Stoner e libero da qualsiasi condizionamento, anche quando si parla di passato e presente del motociclismo: "Non mi piace fare paragoni tra passato e presente, penso che ogni stagione abbia le proprie caratteristiche; alla fine sono gare molto belle. Sì, adesso penso che si sia andati oltre a livello tecnologico e penso che i piloti abbiano un po' meno margine di manovra. Inoltre, la tecnologia è ciò che permette al pilota di raggiungere una certa prestazione ma le differenze continuano ancora a essere fatte dai piloti, basta guardare quelli della stessa marca, dov’è l’uno e dov’è l’altro".
Carlos non vede tutto questo "appiattimento" tra i piloti della MotoGP, ma riconosce che ci sono case che sono più avanti nello sviluppo: "È chiaro che in questo momento la Ducati è la moto migliore e se vuoi essere davanti devi salire su una delle loro. C'è anche KTM che sta facendo un ottimo lavoro con Binder, ma anche Binder sta facendo la differenza. Marquez, che è lì anche lui, era consapevole che sarebbe dovuto salire su una Ducati oppure che a quei livelli non ci sarebbe mai arrivato".
E a proposito di piloti non si poteva che finire a parlare di un altro spagnolo, Pedro Acosta: "Adoro Pedro, non lo conosco molto bene ma ho potuto passare dei momenti con lui. È davvero una persona molto immediata, vivace e competitiva. Però lo fa con quella cordialità, quel suo carattere; non si tira indietro su nulla, men che meno sul parlare. Penso che sia aria fresca, è nuovo e ha impressionato molto tutti. È in una posizione ideale e penso che KTM in questo momento sappia di avere uno dei migliori piloti del futuro. Si prenderanno cura di lui, lo gestiranno nel migliore dei modi. Presto lo vedremo lì davanti, non so se vincerà qualche gara ma penso che sarà davanti. Spero e credo che possa fare una progressione tale che forse a fine stagione potremo vederlo regolarmente nelle posizioni di punta".