Sedici quarti di finale a Wimbledon per Novak Djokovic, primo quarto in uno Slam per Flavio Cobolli. Bastano i numeri per raccontare il divario, almeno sulla carta, tra i due protagonisti della prossima sfida sull’erba dell’All England Club. Ma non sempre l’aritmetica basta a spiegare il tennis, soprattutto quando in mezzo ci sono l’entusiasmo contagioso di un giovane romano che sta facendo innamorare tutti, pubblico, giornalisti, avversari, e un figlio che, anche questa volta, potrebbe tifare contro papà. Già, perché la conferenza stampa post-match di Djokovic, dopo la rimonta su De Minaur, si è trasformata in un piccolo show. Quando gli è stato chiesto cosa pensasse di Cobolli, il serbo ha risposto con una battuta che ha fatto sorridere tutti: “Chiederò consigli a mio figlio, dato che l’altro giorno ha giocato per qualche minuto insieme a lui. Flavio gli è piaciuto molto”. E non è la prima volta che il piccolo Djokovic dimostra gusti alternativi. Già lo scorso anno, durante la storica finale con Carlos Alcaraz, si era scoperto che faceva il tifo per lo spagnolo. Con buona pace di papà Novak, che allora aveva sorriso amaro. Ora il rischio si ripresenta: chissà se contro Cobolli resterà fedele al sangue paterno. Scherzando, viene da pensare che il tennis del padre non lo emozioni più di tanto: troppo perfetto, troppo dominante. Flavio invece è un’esplosione di simpatia, energia, freschezza. Uno che, semplicemente, ti fa venire voglia di guardarlo.

E anche Djokovic ci tiene a sottolineare il suo rispetto: “Flavio è un talento emergente del tour, uno di quei tennisti di cui sentiremo parlare spesso in futuro. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal suo risultato, anche perché non mi sembra uno specialista dell’erba, ma ha battuto Cilic e altri ottimi battitori”. E ancora: “Andiamo molto d’accordo, spesso ci alleniamo insieme. Che vinca il migliore”. Cobolli, intanto, continua a vivere il suo sogno. Ha eliminato un campione come Cilic, ha emozionato il pubblico con il suo gioco aggressivo e il suo sorriso sincero. In campo mette passione e incoscienza, fuori strappa applausi e consensi. Wimbledon si sta innamorando di lui. E se anche il figlio di Djokovic ha ceduto al fascino di Flavio, allora qualcosa vorrà pur dire. Djokovic-Cobolli sarà una sfida impari sulla carta, ma carica di emozioni e con un possibile tradimento in tribuna: perché se anche questa volta il piccolo Djokovic tiferà per l’altro, papà dovrà rassegnarsi. Evidentemente, il tennis perfetto non fa battere il cuore. Quello di Cobolli sì.