Che dovresti fare quando il mestiere più bello del mondo comincia a diventare la norma, quando i privilegi si trasformano in diritti? Può sembrare il problema più dolce al mondo, invece non lo è. Una soluzione è concentrarsi sulle persone. Sull’umanità, che secondo Charles Bukowski è il più grande spettacolo del mondo, gratis per tutti e in ogni momento.
I piloti questo problema di un sogno che diventa routine ce l’hanno ben presente, è forse il primo dei loro ostacoli: la passione non basta, il successo nemmeno. La vittoria, da sola, neanche. Loro, che quando salgono in moto si sentono vivi e liberi, hanno dovuto cercare la ripetizione in ogni giro, rendere normale l’eccezionale, replicare il tutto con grande costanza e poi, quando la perfezione possono quasi toccarla, fare casino, infilare un po’ di magia nel loro ritmo serrato.
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Ecco, quando l’eccezionale diventa ordinario è il momento di aggiungere un po’ di follia, una spolverata di magico. È il momento di andare oltre ed è questo che succede durante le corse. La MotoGP è lo spettacolo più bello del mondo e ci ricorda che si può andare oltre la previsione e il razionale. Velocità, ripetizione, magia: parole che scorrono svelte sulle note del telefono in un grosso spazio per eventi in zona Porta Romana a Milano, nella serata in cui Sky Sport presenta alla stampa la stagione motori 2025. Sky che copre, come di consueto, la stragrande maggioranza degli sport a motore.
Un paio d’ore per girare con un bicchiere di bianco tra gente che questo mestiere lo fa da dieci, venti, trent’anni, gente che riparte per un altro giro attorno al mondo con in testa la musica della benzina che scoppia. Sul palco c’è James, uno che di mestiere fa il mentalista. Guido Meda si produce in una voce da mago, è in partenza per la prima della stagione in Thailandia. Quando gli chiediamo che stagione si aspetta lui parte da Aprilia, da quello che è successo a Jorge Martín, che per la prima volta in carriera si ritroverà a saltare l’inizio della stagione: “Nel disastro di quello che, poverino, gli è capitato, è stato bravo Bezzecchi a sobbarcarsi tutto il lavoro nel box. Da quello che ho capito ha dato tanti feedback, tutti molto centrati. Non dico che questo disastro per il povero Martín sia diventato un’opportunità per Marco, però l’Aprilia l’ha conosciuto un po’ di più per quello che potrà dare quando sarà affiancato a Jorge: sarà una gran bella coppia”.
Intorno la musica è alta. Influencer, colleghi: tutti vogliono Guido, lui prova a dedicare del tempo a tutti. Sui due Cardinali in rosso, Francesco Bagnaia e Marc Marquez, parla piuttosto chiaro: “Fino a qui è stato uno spettacolo assoluto: concordi in tutto, armonici, meccanismi dello stesso orologio… vogliamo dirne altre? Il cacio sui maccheroni, il sale sulla pasta. Bene!”.
Gli chiediamo se resterà il sale e sparirà la pasta. “Magari no. Guarda, io ci ho pensato: l’unica cosa brutta che possa capitare è che diventino - per foga - scorretti l’uno con l’altro. Ma non credo proprio che succederà. Marc secondo me sarà nella condizione di fare il vuoto dietro di sé in qualche gara. Ci sono 4 o 5 gare che sono sue quando ha una moto davvero competitiva tra le mani”.
Bagnaia, invece, dovrà iniziare a seguire la cura Tardozzi e farsi più spietato, magari stratega, un po’ meno signore per quanto la sua indole gli permetta di fare. Pronostici però non ne riusciamo ad avere: “Non ho neanche il diploma elementare in pronostici. È sempre brutto farne, perché se lo becchi ti vanti di una cosa che è stata soprattutto culo, mentre se lo sbagli passi da incompetente. Che poi io il mio l’ho fatto… te lo dico all’orecchio”.
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A fianco, statuaria, c’è Vera Spadini, a cui giriamo la domanda: “Io credo che vedremo un dualismo molto forte tra Marquez e Bagnaia, poi Jorge Martín riuscirà a fare da terzo incomodo”, dice divertita. A questo punto si inserisce nella conversazione Paolo Beltramo: “Se vuoi un pronostico ti dico che il Milan non vince. Secondo me sarà una bella stagione, sarà interessante vedere questo duello interno alla Ducati e credo che il mondiale se lo giocheranno loro due, Pecco e Marc. Poi mi aspetto delle belle sorpresine dopo qualche GP, soprattutto da parte di Aprilia. E ci sono anche gli altri piloti Ducati: Diggia, Morbido e Alex Marquez… qualche gara possono giocarsela. Io contro le tendenze dico che il mondiale lo vince Bagnaia. Poi vediamo, Yamaha è migliorata moltissimo e pure Honda… che però in effetti non poteva peggiorare ancora. Vediamo come andrà a finire con KTM, ne risentiranno per forza: non mi immagino un clima così positivo per quanto Pedro Acosta riesca a dare quel mezzo secondo sul giro”.
È un bel momento, un nuovo inizio per tutti. Ognuno con le proprie motivazioni, idee, storie e una certezza: impossibile fare davvero a meno delle corse. Una cosa che racconta bene anche Mattia Pasini, ancora titolare della cuffia per il commento tecnico di Moto2 e Moto3: “Finalmente vedremo tantissime novità”, ci racconta. “Quest’anno abbiamo Bezzecchi in Aprilia, Morbidelli nel Team VR46, Marquez e Bagnaia, Martín che ha lasciato la moto campione del mondo per andare in Aprilia… purtroppo lui è stato sfortunato nei test, quindi penso che ci vorrà un po’ per vedere il suo potenziale, però mi aspetto un campionato molto movimentato. Yamaha, per la prima volta dopo tanti anni, ha fatto uno step importante d’inverno. In passato ripartivano sempre da dove avevano lasciato, ora si vedono i risultati del lavoro di Max Bartolini e Quartararo è molto in forma. Occhio a Bez e l’Aprilia però. Pronostico secco? Mi voglio sbilanciare: Pecco, Bezzecchi e Marquez”.
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Con lui c’è Rosario Triolo, sempre più attivo sui social, X per dare notizie e YouTube per le considerazioni, dove registra video in tre lingue diverse. Rosario un pronostico vuole farlo, anche se al rovescio: “Pecco Bagnaia tempo fa ha detto non sottovalutate mai il campione del mondo. Quindi io che mi fido di lui non voglio sottovalutare Martín che è il campione del mondo in carica. Il mondiale però lo vince Marc Marquez. Potrò mai dire che un italiano vince il mondiale? Siamo molto scaramantici, non lo farò mai. Quindi dico Marquez, Bagnaia e Martín. Credo che Jorge vincerà quelle gare in cui gli altri due si troveranno a lottare uno contro l’altro, magari perdendo del tempo. Sulla Moto2, per lo stesso motivo di cui sopra, non un italiano sicuramente, quindi Aron Canet! La moto però - per quanto monti un telaio Kalex - è una Fantic, italianissima! Aron è andato veramente forte nei test, dove normalmente non prende rischi. Questo l’ha fatto con grande professionalità, sia in Portogallo che in Spagna. Ha dato tutto, non si era mai visto. David Alonso? Ce l’avrà dura anche per vincere il Rookie of the Year, perché Adrian Huertas è andato veramente forte. E poi David deve ancora riprendersi completamente dall’infortunio alla spalla destra rimediato in allenamento. Alonso me lo aspetto costantemente in Top 10 a partire da metà stagione. In Moto3 dico Angel Piqueras. Ma ripeto: gli italiani non li nomino per evitare loro gesti apotropaici”. Marquez, Canet e Piqueras: gli stessi nomi fatti da Marc Marquez.
Bicchiere in mano ci spostiamo dall’altra parte della sala, dove ci sono Mauro Sanchini e Davide Camicioli. Entrambi ciclisti, sono due con cui vorresti passare la serata. Scherzano sulle loro capacità: “Un giorno abbiamo fatto una gara insieme”, racconta Sanchini, “Una gran fondo: quando lui è arrivato io avevo già fatto la doccia e mangiato. Perché non fumo, se no mi ci sarebbe stata anche la sigaretta”.
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L’altro, Camicioli, si mette a ridere: “Quanti GP fai quest’anno? 22? Lavorare 22 weekend all’anno e per il resto andare in bici… facessi così anche io vincerei l’Iron Man”. Poi il pronostico di Davide: “Si decide all’ultima giornata tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia. La vince Marc Marquez. Terzo nel mondiale Marco Bezzecchi”. Mauro Sanchini, invece, la vede esattamente al contrario: “Marco Bezzecchi vince il primo mondiale, con l’Aprilia. Tra i due litiganti in rosso… fanno secondo e terzo, prima Pecco e poi Marquez”.
Signori, la MotoGP 2025 è iniziata davvero. Il mestiere più bello del mondo non può mai stancarti davvero, perché non c’è niente di normale ad aspettarci in pista.
Buona stagione a tutti.
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