"C'è un fattore che ora è diventato più importante per noi, che è la scia. In passato aveva un effetto, ma era inferiore; ora, grazie alle ali, gran parte della frenata, se si va da soli, deriva dalla "resistenza" aerodinamica. E quando un pilota è nella scia del precedente, quell'effetto diminuisce molto rispetto al passato". A dirlo è Mattia Tombolan, ingegnere Brembo, che in un intervento agli spagnoli di Marca spiega su cosa punterà quest’anno il fornitore unico di freni per Formula 1 e MotoGP. Un lavoro impegnativo e molto tecnico, che chiama in gioco non solo i materiali ("A livello di dischi e pastiglie, non vedo un materiale che possa soppiantare il carbonio per ora"), ma anche i piloti stessi.
È sempre Tombolan, infatti, a spiegare che quanto si arriva a capire nella teoria deve poi essere messo in pratica a furia di tentativi e per questo diventa sempre più importante ricevere feedback precisi da chi è alla guida della moto. "Per noi è molto difficile tradurre la scienza, i numeri, con quello che dice il pilota. È essenziale tradurre in numeri ciò che dice il conducente. Siamo ingegneri, lavoriamo con questo". Ed è qui che spunta fuori il nome del più analitico, del più preciso, del chirurgo dei campioni di MotoGP, Andrea Dovizioso. "Non solo per la sua capacità di frenare efficacemente, con forza, ripetutamente durante la gara, ma, soprattutto, per la sensibilità che ha avuto in fase di curva e la sua capacità di risponderci in modo molto preciso".
Dovizioso, nel 2019, aveva parlato del rapporto privilegiato con Brembo: "Sono molto esigente con i freni perché sono sempre stato uno dei maggiori staccatori e ho sempre avuto un feeling particolare con i freni. Per me è fondamentale averli reattivi e precisi. Io sono solito frenare usando le due dita sulla leva anteriore. Ho visto tanta precisione e un livello ingegneristico che potevo immaginare, anche se finché non lo vedi non ci credi". Dovrebbero chiamare un’unità di misura “Andrea Dovizioso”. Dove serve precisione, serve lui. Il pilota, ormai non più attivo in MotoGP, mancherà a molti, ma più di tutti proprio a Brembo: "Dovi era quasi un tester, ci dava indicazioni molto precise, essendo molto sensibile. Cambiavi la minima cosa e la percepiva. Questo è stato molto utile per noi".