Charles Leclerc è pronto a lottare per il Mondiale, e l’inizio di stagione al fianco di Lewis Hamilton lo ha dimostrato, ancora una volta. Sono bastate cinque gare per dimenticare l’inverno passato all’ombra del sette volte campione del Mondo che, sin dal suo arrivo a Maranello, si è preso tutta l’attenzione intorno alla Ferrari. Una situazione nuova per uno come Leclerc, sotto i riflettori sin dal suo esordio in rosso, il più giovane dai tempi di Ricardo Rodriguez. Tutti guardano Sir Lewis, tutti si chiedono come sarà il suo esordio con la Scuderia e Charles finisce nell’ombra. Strano ma vero, ma con uno come Hamilton di fianco diventa la normalità. Smette tutto d’un colpo di essere il più atteso nel paddock, così come non è più il centro, quantomeno mediatico, della Ferrari.

Eppure, l’arrivo di Hamilton non è una bocciatura nei confronti di Leclerc e il team principal Frederic Vasseur lo afferma senza mezzi termini dopo i primi giri dell’inglese a Fiorano: “L’arrivo di Lewis farà bene anche a Charles, gli toglierà un po’ di pressione”. E infatti, quando tutto sembra ruotare intorno all’inglese, il monegasco ribadisce di essere rilassato, di essere pronto a dare tutto in pista e che da Hamilton può imparare davvero, per diventare ancora più forte. A Melbourne un esordio sfortunato, complicato dalla pioggia, mentre a Shanghai il protagonista, almeno fino al sabato, è proprio il compagno di squadra: una pole e una vittoria nella Sprint, ciò che basterebbe per mandare in tilt un pilota. Invece no, perché dice di sapere come fare uno step, senza creare drammi, nonostante sia consapevole che la SF-25 sia ben al di sotto delle aspettative che l’hanno accompagnata all’inizio di stagione. La domenica gli dà ragione, perché questa volta è la sua la prima Ferrari al traguardo, nonostante una gara corsa per intero con un’ala danneggiata. A conti fatti è un nuovo inizio per Charles, perché a cinque gare dall’inizio del Mondiale non solo si è ripreso la Ferrari, ma lo ha fatto facendo la differenza, soprattutto sul compagno di squadra, il primo dei rivali. Da quel sabato cinese è cambiato tutto, anche grazie a una direzione tecnica presa e mai lasciata, come ribadito più volte ai microfoni dei media. È convinto dei suoi mezzi e, a sentirlo parlare, sembra sempre più un leader.

Non è più il ragazzo da “tutto o niente”, è diventato molto di più e questo avvio di stagione, nonostante le difficoltà della Ferrari, lo dimostra. È l’ennesima conferma della sua crescita dopo quanto fatto vedere lo scorso anno quando, dopo un inizio in salita, il monegasco è tornato a sorridere, complice una Ferrari che di gara in gara sembrava migliorare sempre di più: vince a Monaco, casa sua, poi raddoppia ancora a Monza (dopo l’impresa del 2019), e infine ad Austin. È il pilota che mette a segno più punti nella seconda metà di stagione, mostrando una solidità e una costanza mai viste prima: raccoglie il massimo, nonostante a fine anno non basti ancora per regalarsi il primo titolo con la Scuderia. Un approccio diverso, sintomo di una maturità maggiore: ragiona di più, senza però smettere di regalare emozioni, la caratteristica che forse più di tutte lo ha legato indissolubilmente alla Ferrari. Il 2025 è ricominciato male, ma questo Leclerc sembra il migliore mai visto, e la presenza di Sir Lewis non l’ha impensierito minimamente, perché l’unico obiettivo è essere il migliore in pista: anzi, a conti fatti è servita a capire una volta per tutte che Charles non è più solo il predestinato, ma una certezza. È pronto a caricarsi la Ferrari sulle spalle e a lottare per il titolo non appena avrà una monoposto all’altezza, perché vincere con la Scuderia è da sempre uno dei suoi sogni più grandi.
