Una Ferrari deludente contro una McLaren dominante, capace di vincere già quattro gare, solo due in meno rispetto alla passata stagione. Erano i favoriti, ma quanto fatto in questo avvio di Mondiale è andato ben oltre le aspettative e la classifica costruttori parla chiaro: 92 punti in più rispetto alla passata stagione, uno scenario impensabile dodici mesi fa. Aspettative che invece non ha rispettato la Scuderia, che dopo un finale di 2024 da assoluta protagonista incassa già ben 110 punti di distacco dai Papaya in classifica costruttori.

Un avvio disastroso su cui pesano, oltre alle difficoltà tecniche della SF-25, la grande fatica fatta da Lewis Hamilton, ampiamente alle spalle di Charles Leclerc in termini di performance oltre alla doppia inaccettabile squalifica rimediata in Cina. C’è un dato però ancor più eloquente: rispetto alle prime cinque gare della passata stagione, dove aveva conquistato 151 punti, Ferrari ne ha messi a segno solo 78, ben 73 in meno. Dopo il podio di Jeddah, il primo stagionale la domenica, Charles Leclerc è salito a 47 punti in classifica, quinto, mentre Lewis Hamilton è settimo a quota 31, grazie soprattutto alla vittoria nella Sprint Race di Shanghai. Solo un podio contro i cinque del 2024 quando, nonostante una Red Bull lontana, Ferrari si era confermata ampiamente come la seconda forza del campionato. Una debacle, perché a Maranello l’obiettivo era soltanto uno: tornare a vincere dopo anni di digiuno, quasi una missione impossibile ad oggi. Confrontando le classifiche però, la Rossa non è l’unica delusione di questo inizio di Mondiale, perché c’è chi ha fatto ancor peggio, la Red Bull.

A Milton Keynes speravano di aver risolto i problemi che sono costati il titolo costruttori la passata stagione, ma la RB21 si è dimostrata una vettura complicata da guidare, proprio come la RB20 vista da Imola in poi. Lo scorso anno però, il copione fu lo stesso di McLaren nel 2025: quattro vittorie nelle prime cinque gare, tutte firmate Max Verstappen, ma con un Sergio Perez sul podio in altrettante occasioni e un totale di 195 punti in classifica costruttori, ben 106 in più rispetto a quanti totalizzati in questo avvio. Una differenza abissale dovuta non tanto alle prestazioni dell’olandese, nonostante una sola vittoria conquistata, quanto a quelle dei suoi compagni di squadra, che sinora hanno portato solo due punti in classifica. La stagione di Liam Lawson è partita nel peggiore dei modi, ma da Suzuka, complice qualche errore, nemmeno Yuki Tsunoda è riuscito ad essere incisivo.
Oltre a McLaren la sorpresa è invece Mercedes, che mette a segno 59 punti in più nei costruttori: nel 2024 George Russell e Lewis Hamilton avevano conquistato solo 52 punti, mentre dopo il GP dell’Arabia Saudita il bottino è più che raddoppiato (111), sopratutto grazie a un super avvio di Russell, già sul podio in tre occasioni, oltre a un solido e costante Andrea Kimi Antonelli.

Doveva essere il Mondiale più tirato degli ultimi tre anni, ma McLaren è riuscita a fare la differenza, lasciandosi alle spalle Mercedes, Ferrari e Red Bull, parse invece decisamente più in equilibrio. Eppure, tutto può ancora cambiare, e nel paddock in tanti guardano già al GP di Spagna, il nono appuntamento stagionale. A partire da Barcellona potrebbe esserci una rivoluzione a causa dell’introduzione di una nuova direttiva tecnica, con la FIA intervenuta per regolare, quantomeno sulla carta, la flessione delle ali anteriori, dopo che già a partire dalla Cina un provvedimento ad effetto immediato era stato previsto per limitare invece la flessione delle ali posteriori. Un intervento che potrebbe rimescolare i valori visti finora, dal momento che quasi tutti i team della griglia hanno speso parecchie risorse proprio per affinare il comportamento delle ali. Una battaglia iniziata da Red Bull la passata stagione, che vedrebbe in McLaren la squadra più svantaggiata, eppure a Woking tutti si dichiarano tranquilli. Gli avversari ci sperano, perché questa MCL39 fa paura, per davvero.
