Non è un buon momento per Lewis Hamilton. Dal suo arrivo in Ferrari all’inizio di questa stagione di Formula 1, il pilota del Regno Unito ha iniziato un lungo fuoripista che non sembra volerlo riportare in carreggiata. A farne le spese è stata, soprattutto, la sua stagione sportiva, che attualmente lo vede inchiodato al settimo posto e mai veramente competitivo: eccezion fatta per la sprint race vinta in Cina, Hamilton non si è mai piazzato oltre il quinto posto quest’anno, lamentando non pochi problemi di adattamento con la monoposto Ferrari e difficoltà nel far decollare i rapporti con il team tecnico. Il ritardo dell’inglese, che pur ai suoi 40 anni suonati resta il pilota più vincente nella storia della Formula 1 – in condominio con Micheal Schumacher con 7 titolo mondiali conquistati – è stato se possibile acuito dai recenti risultati del compagno di squadra Charles Leclerc, che sembra aver messo la testa fuori dalla sabbia di un periodo altrettanto complicato.

Ma non è solo la pista ad aver improvvisamente voltato le spalle a Hamilton. Dal lato imprenditoriale, il baronetto di Stevenage sembrerebbe aver subito un brutto stop con la chiusura della catena di ristoranti vegani Neat Burger aperta solo pochi anni fa insieme all’attore Leonardo DiCaprio per offrire “un'opzione più sana nei supermercati, che abbia un sapore straordinario e offra qualcosa di eccitante a coloro che ogni tanto vogliono rinunciare alla carne", aveva detto in occasione del lancio dell’avventura imprenditoriale. Hamilton è diventato vegano nel 2017 e due anni dopo aveva deciso di unire le forze e i capitali con l’attore e amico DiCaprio – noto anche per il suo attivismo ambientalista – per aprire una serie di punti vendita interamente plant-based prima nel Regno Unito, per espandersi in seguito anche all’estero, raggiungendo Milano e New York: “Ma nonostante i suoi piatti siano stati elogiati dopo il lancio, nel 2023 l'azienda ha registrato perdite sostanziali e ha confermato la chiusura di metà dei suoi otto punti vendita nella capitale”, scrive il tabloid inglese The Sun. Ora, la notizia della chiusura totale della catena rischierebbe di lasciare a casa 150 dipendenti: “Nel 2024 la filiale di Neat Burger a Camden, nella zona nord di Londra, ha ricevuto un punteggio di due su cinque per l'igiene alimentare dopo un'ispezione dei locali da parte dei funzionari”, continua il The Sun. Ma oltre ai problemi di organizzazione che si sono evidentemente ripercossi sull’igiene dei locali, il problema principale è stato da subito quello delle perdite economiche, che nel 2022 ammontavano già a ben 7,9 milioni di sterline, in aumento rispetto ai 3,2 milioni di sterline dell'anno precedente.
