Qualcuno deve essersi imputato e deve aver sbattuto (metaforicamente, sia inteso) i pugni sul tavolo. L’abbiamo pensato tutti quando, dopo giorni in cui era dato praticamente per certo il passaggio di Jorge Martin sulla Ducati del Team Lenovo (era certo anche per Martin stesso) la situazione si è rivoluzionata nel giro di 48 ore fino all’annuncio dell’accordo del giovane pilota spagnolo con Aprilia, al Mugello. Da lì di ricostruzioni ne sono state fatte tante e la più credibile è sicuramente quella di una presa di coscienza da parte di Ducati del fatto che Marc Marquez non avrebbe mai e poi mai accettato un passaggio in Pramac con trattamento da ufficiale e che l’idea di una Desmosedici che non fosse tutta rossa l’avrebbe valutata solo se avesse avuto ancora i colori del Team Gresini. Non sarebbe stato possibile (anche perché c’era ancora Pramac e c’era già un preaccordo con Pertamina Enduro VR46 per diventare team satellite di riferimento dal 2027) e alla fine s’è dovuto rinunciare a Martin. Ma perché non s’è rinunciato, piuttosto, a Marc Marquez?
La risposta definitiva potrebbe averla data (finalmente) Gino Borsoi, oggi team manager di Pramac che, intervistato da GP Racing (e ripreso anche da Motosan), ha detto: “Il cambio di idee in Ducati mi ha sorpreso, ma quando ascolti Gigi Dall'Igna hai l'impressione che sia completamente stregato da Marc Márquez”. Ecco, in una situazione in cui chiunque avrebbe fatto fatica a decidere, è più che probabile che ci sia stato uno che più di tutti ha tracciato la rotta. E quel qualcuno, anche se nessuno l’aveva mai detto esplicitamente, è stato con tutta probabilità proprio Gigi Dall’Igna. Lo stesso Borsoi ammette che il punto di vista dell’ingegnere di Borgo Panigale è anche comprensibile: “Che un otto volte campione del mondo faccia di tutto per guidare la tua moto deve essere gratificante anche per un ingegnere come lui. Ho la mia opinione, ma non conosco neanche io tutti i dettagli di questa storia. Non possiamo capire se non sappiamo tutto. Quindi non posso dire se sia un bene o un male, ma resto dell’opinione che Jorge Martín meritava di unirsi al team ufficiale Ducati il prossimo anno”.
Parole nette che ricalcano un po’ anche quanto recentemente affermato dal patron del Team Pramac, Paolo Campinoti, che ha sottolineato come Ducati sia stata disposta a rinunciare a una squadra e tre giovani piloti di talento pur di portarsi Marc Marquez nel box. Una scelta che poi, come giustamente accade sempre in questi casi, è stata presentata come condivisa da tutti, ma sulla quale evidentemente qualcuno ha spinto un po’ di più. E quel qualcuno è proprio Gigi Dall’Igna. Intanto, per quanto riguarda gli ultimi mesi insieme di Pramac e Ducati, Borsoi si dice tranquillo sul fatto che non ci saranno strategie per impedire che Martin porti il prossimo anno il numero 1 sul cupolino di una Aprilia.
“Tutti sanno che la nostra storia sarà scritta dall'anno prossimo con Yamaha e quella di Jorge con Aprilia – ha concluso Borsoi – Ora dobbiamo andare avanti e soprattutto sfruttare il tempo che ci resta da trascorrere insieme per dimostrare quanto valiamo. Dobbiamo lasciarci alle spalle le storie del passato e in particolare quello che è successo al Mugello. Fermarsi significa perdere di vista la sfida che abbiamo di fronte, invece noi dobbiamo andare a cercare il titolo e pensare solo a quello. Possiamo riuscirci ancora dopo la scorsa stagione, quindi daremo tutto”.