Della polemica a Più libri più liberi e della presenza della casa editrice Passaggio al bosco, di evidente ispirazione neofascista, stanno parlando tutti. Persino la curva Nord della Lazio, notoriamente vicina a posizione di estrema destra. Gli ultras biancocelesti hanno esposto uno striscione in cui c’era scritto: “Esistere è combattere quello che mi nega! Solidali con Passaggio al bosco edizioni”. Pure gli ultras della Lazio, quindi, parlano di censura. Nei giorni scorsi diversi intellettuali hanno inviato una lettera all’organizzazione di PLPL in cui chiarivano le ragioni della loro rinuncia: non possiamo permetterci di lasciare spazio ai fascisti, se li facciamo partecipare in realtà li stiamo solo legittimando. Questo il nucleo della manifestazione di dissenso. Altre figure, invece, come Paola Caridi, hanno preferito andare, per fare da contrappeso alla presenza di Passaggio al bosco, un presidio contro la più che ambigua casa editrice. Bene, la curva Nord laziale ha preso parte al dibattito con quello striscione (ricondiviso dalla pagina “Militanza ultras”). Ma quella frase non è originale: è una citazione allo storico Dominique Venner. Chi è?
“Esistere è combattere quello che mi nega” è un’espressione attribuita a Venner, il “Samurai dell’Occidente”, autore e militante di estrema destra che il 21 maggio 2013 si sparò un colpo di pistola alla tempia nella cattedrale di Notre-Dame, a Parigi. La spiegazione dell’estremo gesto l’aveva lasciata lui stesso in un biglietto: “Io mi do la morte al fine di risvegliare le coscienze assopite. Mi ribello contro la fatalità del destino. Insorgo contro i veleni dell'anima e contro gli invasivi desideri individuali che stanno distruggendo i nostri ancoraggi identitari, prima su tutti la famiglia (Venner era critico nei confronti del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ndr), intimo fondamento della nostra civiltà millenaria. Mentre difendo l'identità di tutti i popoli a casa propria, mi ribello nel contempo contro il crimine che mira alla sostituzione dei nostri”. Peraltro alcune sue opere compaiono nel catalogo di Passaggio al bosco: Che cos’è il nazionalismo?, Pagine ribelli (in tre volumi), Per una critica positiva. Venner fu membro dell’Organisation armée secrète, un gruppo nato negli anni della guerra in Algeria per contrastare la pretesa di indipendenza dell’ex colonia francese, e fondatore del movimento neofascista di Europe-Action. Il fulcro della sua militanza è chiaro: un ritorno alle radici (e al bosco) europee, contro la presunta sostituzione etnica e l’islamizzazione del Vecchio Continente. Infine, l’ultimo e “spettacolare” gesto: un harakiri compiuto con un proiettile. Sempre nel nome del nazionalismo. Si sono rifatti a lui, gli ultras della Lazio, per dire come la pensavano.