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I piloti non hanno carattere? Forse sono i giornali che non li sanno raccontare. Dopo il capolavoro di Jerez, abbiamo dato i voti ai colleghi della MotoGP

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

29 aprile 2024

I piloti non hanno carattere? Forse sono i giornali che non li sanno raccontare. Dopo il capolavoro di Jerez, abbiamo dato i voti ai colleghi della MotoGP
Il GP di Spagna a Jerez de la Frontera è stato eccezionale: capolavoro di Pecco Bagnaia, rinascita di Marc Marquez, ritorno di Marco Bezzecchi. Ma come l’hanno gestita i giornali? Perché magari a questa MotoGP non mancano i personaggi, manca qualcuno che li racconti. Ecco quelle che, probabilmente, sono le prime pagelle della storia dedicate ai giornali sportivi

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Il GP di Spagna a Jerez de la Frontera, quarta tappa della MotoGP 2024, è stato un evento di rara bellezza. Per l’atmosfera e i significati, certo, ma prima ancora per la corsa in sé, quei quarantacinque minuti consegnati alla storia come un classico: è per gare come questa che tra cinque anni diremo che prima si stava meglio, che prima c’erano i duelli, i sorpassi, i piloti veri. Valentino Rossi sotto al podio l’ha definita una gara da dieci.

https://mowmag.com/?nl=1

Ecco perché un capolavoro come questo GP di Spagna merita di essere raccontato per bene, col giusto spazio e con la copertura che merita. Anche perché Pecco Bagnaia non si era reso conto di aver compiuto un’impresa e serviva spiegarglielo. I giornali ci sono riusciti? Non tutti. Ecco chi ci è piaciuto e chi meno, prima di partire però un paio di regole: per il 6 politico devi venire alle gare. Scrivere da casa non è sufficiente. I giudizi sono insindacabili. A chi è stato bocciato: “Poteva andarvi peggio, potevamo non nominarti neanche”.

Moto.it | 9

In apertura si legge della gara migliore di Francesco Bagnaia, c’è anche un filo di analisi. Ottimo il comparto esclusive, grazie a Giovanni Zamagni che nella serata di domenica produce una bella intervista a Manuel Poggiali. Il fatto che contemporaneamente lavori come pit reporter su Sky aumenta decisamente la sua street credibility. Extra: Moto.it ha messo sul palco di Misano, durante l’Eicma Riding Fest, René Pierotti e Pietro Vizzini, per commentare in diretta la gara davanti al pubblico del circuito. Un bell’extra alla voce divulgazione. E poi rubare il posto a Meda e Sanchini durante una gara così è roba che ti capita una volta nella vita. Per i maligni: sì, MOW e moto.it hanno lo stesso editore.

GPOne | 8 1/2

Superiore a tutti gli altri per numero di contenuti, con due inviati in pista. Al racconto non manca niente, al sito però manca più di qualcosa: con le notizie che escono esclusivamente in ordine cronologico, trovare le più importanti non è per niente facile e diventa dispersivo, un po’ macchinoso. I video sono mescolati ai pezzi e il layout non è sexy, i social nemmeno. 8 1/2, ma come Fellini: la potenza del classico.

Corriere Dello Sport | 7+

L’apertura del comparto online è ignobile: c’è Carlos Sainz che parla della Ferrari con titolo da 3. Con una gara così. Con un inviato in pista. Scorrendo si trova del buono ed è ottimo l’articolo riassuntivo di tutto quello che è stato detto e fatto dai protagonisti, peccato che se non ci entri non lo scoprirai mai, dall’esterno sembra solo un pezzullo di cronaca. A seguire un casino di articoli sulla sprint, così la domanda è una sola: perché? Poca costanza, ma c’è del buono sul cartaceo che solleva la sufficienza.

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Perché non inserirlo nella sezione dedicata alla Formula 1? Consiglio non richiesto: a chi guarda la MotoGP importa più dei piloti di MotoGP, specialmente dopo una delle gare più belle degli ultimi anni.

Motorsport | 7

Grande copertura, inviato in pista, c’è addirittura la live per seguire i test, serietà nei commenti. Manca però un po’ di carattere e quell’esclusiva che fa casino, un po’ di divertimento, il taglio laterale. Un po' di casino lo fanno con le diverse lingue in cui viene pubblicata la testata. Però belle foto, titoli giusti. Perfetto per gli Ingegneri.

MotoSprint | 7 -

Praticamente in pista c’è una redazione completa: tre giornalisti e un fotografo. La copertura è buona, certo, ma con un investimento del genere ti aspetteresti molto più. Invece in apertura c’è un report della gara con l’ordine di arrivo (sì, nel 2024) mentre in seconda piazza una carrellata di foto a stimolare il click da cui però è difficile scappare a causa di un bug. Scusi, per le esclusive? Con questo arsenale a disposizione sarebbe lecito aspettarsi almeno una competizione con GPOne. Invece questa testata ricorda un po’ l’HRC: storia, blasone, denaro. Ma allora perché arrivi dietro?

In Sella | 6

S’era detto che chi manda un inviato in pista ottiene la sufficienza: vogliamo essere di parola.

Corriere della Sera | 5

Un bello spazio alle corse, però a Jerez niente inviato. Se vuoi leggere gli articoli sulla MotoGP ti tocca volerlo davvero, è più facile trovare la Formula 1 nel weekend in cui la Formula 1 non corre. Via Solferino è grande, ma una delle gare più belle degli ultimi 15 anni non sembra sia bastata a dare un po’ di spazio ai signori del motomondiale.

La Repubblica | 4 1/2

C’era una volta l’inviato di Rep, Massimo Calandri: bravo, sveglio, pure simpatico, grande esperienza e la capacità di passare con disinvoltura dalle moto a rugby, fino ai pezzi di colore e reportage sulla droga. Ora però lo si vede di rado in pista ed è un peccato. Sulla gara Rep mette fuori solo un pezzo, oltretutto con la foto sbagliata: sì, sono Bagnaia e Marquez, ma quello è Alex. Fortuna che abbiamo lo screenshot.

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Se non altro il circuito è quello giusto e l'anno (2024) anche.

Motociclismo | 4

Quello con la M maiuscola l'abbiamo visto in pista, quello della rivista un po’ meno. Anzi, per niente.

Gazzetta dello Sport | 3

Quando alle gare ci vanno quei cani di MOW e la Gazzetta non spedisce nessuno capisci che, per citare l’avvocato Taormina, è tutto degradato: le istituzioni che viaggiano nei tre stelle lusso hanno perso contro i desperados che dormono in ostello. Lebowski ha vinto la guerra e si terrà il suo cetriolo. A noi tutto questo farebbe anche godere, ma poi pensiamo all’uomo del bar che la Gazza la legge e finiamo per deprimerci: la prima pagina è quasi tutta dedicata alla festa dell’Inter, mentre online l’apertura è con Marc Marquez, per stimolare il click. In breve: Francesco Bagnaia, uno dei piloti più forti degli ultimi vent’anni, secondo pilota italiano dopo Valentino Rossi per numero di vittorie, per la Gazzetta dello Sport deve stare dietro a Marquez anche quando gli arriva davanti. O.K. Corral.

Marc Marquez Gazzetta
Eppure nelle pagelle Marc Marquez prende 9,5 e Francesco Bagnaia 10.

Extra: La foto della settimana

Il giornalismo lo puoi fare anche con le immagini, quindi eccoci qui. Dicono che Fabrizio Porrozzi sia vicino alla pensione ma si sbagliano, lui continua a girare il mondo e a scattare senza troppi ragionamenti astrusi. La foto comparabile alla gara di Francesco Bagnaia la scatta lui. Eccola.

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Un post condiviso da Fabrizio Porrozzi (@fabrizio.porrozzi)

Menzione d’onore: i colleghi spagnoli

Tantissimi, appassionati, sanguigni: i giornalisti spagnoli sono sempre più di quelli italiani perché la gente nella penisola iberica le corse le sente di più, quindi legge, dunque investe e alle gare ci si presenta. Una prova? Nonostante la vittoria di un italiano a casa loro, davanti all’idolo locale in forma come non mai, pare che continueranno a venire in pista. Se non è passione questa…

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