Jeremy McWilliams, fuoriclasse della Supersport e della Supertwin, a crash.net ha fatto il punto sulla stagione della MotoGP in corso, toccando vari aspetti. E parlando dei campioni in gara. Su Fabio Quartararo e la Yamaha, per esempio, McWilliams sostiene che, se lui fosse al posto del suo manager, busserebbe “a tutte le porte d'Europa per cercare di ottenere per Fabio il prossimo posto in MotoGP. Perché è lì che merita di stare. Cal sta facendo un ottimo lavoro (come collaudatore) alla Yamaha. La Yamaha è in ottime condizioni come sempre. Ma sfortunatamente, la fabbrica non sta producendo una moto in grado di lottare per il campionato nei prossimi anni".
Uno scenario in cui un bravo pilota non può che “iniziare a cercare una nuova posizione e non rimanere con il costruttore perché è stato buono con lui per un certo numero di anni”. Perchè, continua, “si può rimanere un po' bloccati nelle proprie abitudini e forse è necessario uscire dalla propria zona di comfort e passare a qualcos'altro”. È quanto sta accadendo a Marc Marquez. O almeno, secondo McWilliams, “finché non vedremo Marc Marquez su qualcos'altro: è il migliore in assoluto, ma tutti lo stanno raggiungendo. E piloti come Brad Binder in questo momento stanno guidando come Marc Marquez. Pecco è più veloce di Marc, ovunque. Ma non ci piacerebbe vedere Marc Marquez su qualcosa di diverso dalla Honda?".
Ma poi aggiunge, a proposito dei progressi aerodinamici dovuti ai legami con la Formula 1: “Credo che sia dovuto al fatto che tutte le cose della Formula Uno hanno sede in Europa" e che “ci sia un livello minimo che le squadre devono raggiungere e le squadre che dovranno fare un passo avanti sono Yamaha e Honda". Tuttavia, si chiede McWilliams, “come farà la Honda a recuperare il ritardo? Al momento sono i costruttori europei a guidare il Campionato del Mondo. Credo che la Honda si renderà conto molto presto che il motivo del suo successo è dovuto a Marc. E quando Marc Marquez inizierà a perdere un po' di fiducia nel marchio e se ne andrà, la Honda potrebbe non voler rimanere, investendo denaro in una serie senza un pilota molto importante”.