È da quando si è infortunato a Jerez nel 2020 che Marc Marquez si porta dietro uno status diverso, quello del pilota del tutto imprevedibile. Non sapevamo quando sarebbe tornato, quanto sarebbero durati i suoi mesi di recupero e a che livello si sarebbe mostrato in pista. Con i test di Portimaõ qualche dubbio ce lo siamo tolto, ma la verità è che le prestazioni dello spagnolo sono ancora indecifrabili: lui dice che in Portogallo può finire la gara tra il 5° ed il 10° posto, il tutto mentre il fratello Alex ricorda che Marc Marquez ha sempre qualcosa in più e che sarà tutto da vedere. In una lunga intervista con Daniele Sparisci per il Corriere della Sera, Marquez racconta di avere “Tanto lavoro da fare”, spiegando poi che se la Honda sarà competitiva lo si vedrà nelle prime quattro o cinque gare. “Ho già dei riferimenti”, aggiunge. “Quest’inverno sono tornato ai livelli di prima, ora manca il passo finale: migliorare il rendimento durante la gara. Il fisico? Sto bene, ho notato grandi progressi. Il cambio di format però sarà molto più intenso, non si potrà sbagliare nulla nella preparazione".
Poi Marc torna ancora una volta sui momenti più duri, quando tra la quarta operazione al braccio e il fantasma della diplopia stava considerando l’idea di ritirarsi: “È così, e mi viene ancora da piangere a pensarci. Ne avevo parlato per un mese con mio padre, con il mio amico-assistente Josè, era una delle possibilità. Ma essendo un atleta e una persona ambiziosa, ho cercato un’ultima chance con la quarta operazione. Adesso per fortuna la qualità della mia vita è migliorata tantissimo, anche professionalmente”.
Di questo e di altro Marc ha parlato a lungo in All In, la docu serie in cinque puntate su Prime Video: “Mi sono pentito di alcune cose, ho imparato la lezione”, spiega a proposito del documentario e dei sui ultimi anni di vita. “Non ho rispettato l’infortunio. Si prendono decisioni rischiose: a volte vanno bene, altre male. È andata male. Il motociclismo è sempre stato “epico”, vuole i supereroi. Quante volte abbiamo visto piloti tornare in sella 24 ore dopo un intervento? Se va tutto bene si prendono applausi. Sennò, come nel mio caso nel quale ho scelto di tornare subito a correre, ti prendi le conseguenze. Ma sono stato anche sfortunato perché sono arrivate un’infezione e poi la rottura dell’omero. Non potevo fare nulla se non cercare di adattarmi”.
Infine, ancora una volta, Marc Marquez torna su Valentino Rossi, un tema che più passa il tempo e più sembra inesaurbile: “È stato parte della mia carriera, insieme a Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, con i quali abbiamo avuto bei duelli. La battaglia con lui però è stata di un’altra intensità, di una magnitudine molto grande. C’è stato un prima e un dopo fra noi. Io e lui a parlare assieme? Mai dire mai. Non succederà domani, ma magari fra 20-30 anni chissà…"