“È sul passato che si fonda il futuro”, ha detto Angela Carini. E il suo si fonda anche sull’incontro con Imane Khelif alle ultime Olimpiadi di Parigi. Da quel momento la pugile azzurra non era più salita sul ring. Ora è tornata e sarà a Seregno per i campionati italiani. “In fondo non sono mai andata via. Ho solo pensato fosse giusto allontanarmi per un po’ da tutti e stare con la mia famiglia, il mio ragazzo. Insomma con chi mi ama. E la pressione, ammesso che ci sia, non la sento neanche un po’”, ha chiarito. Si dice pronta al combattimento ed è convinta che “gli Assoluti apriranno una storia nuova”. C’è poi il ricordo del pianto dopo la sconfitta con la pugile algerina: “Quelle lacrime in ginocchio erano un chiedere scusa a mio padre che non c’è più. In quel momento si è fermato il mondo. E ho capito che il mio sogno di regalargli la medaglia olimpica era svanito di nuovo”. Molti hanno parlato di una mancanza di coraggio, ma Carini non ci sta e sottolinea che “il coraggio sta già nel salire sul ring quando tutto il mondo ti sta guardando, il coraggio è la saggezza delle scelte che si fanno”. Poi la domanda che tutti volevano farle: “Khelif può gareggiare con le donne?”, “Ho detto allora che non giudico nessuno. Però sarebbe bene che neanche Imane lo facesse con me. Non voglio aggiungere altro”. Il riferimento è al fatto che la campionessa algerina ha detto che la sua scelta di ritirarsi non è stata autonoma, ma suggerita da qualcuno che le stava intorno: “Sono state dette tante cose non vere sul mio conto, anche in alcune trasmissioni televisive nelle quali si cercava di tirare somme sulla mia persona sollecitando anche Imane. Ho trovato tanta disumanità, anche nella telecronaca che mi è stata fatta durante il match. La verità è che non sono stata consigliata proprio da nessuno”. Lo sconforto, ha aggiunto ancora Carini, è scaturito dalla forza dai pugni della sua avversaria: “Quei due colpi mi hanno messa ko, soprattutto il secondo alla mascella. Di pugni ne ho presi tanti in carriera, ma in quel momento ho sentito il bisogno di fermarmi”.
Tra le figure che si sono esposte in merito all’incontro c’è anche Umar Kremlev, controverso presidente dell’Iba, la federazione pugilistica mondiale esclusa dal Comitato olimpico internazionale. Kremlev aveva affermato di voler pagare il premio di vincitrice a Carini: “Mai preso un euro o anche un semplice regalo da nessuno. Che questo sia molto chiaro. Dopo Parigi si parlava quasi solo di me, sono state dette tante cose false sul mio conto nate solo per un giochetto giornalistico”. L’azzurra, quindi, ha preferito stare lontana dalle scene per un po’, come sottolineato ancora nell’intervista a Repubblica: “Ho capito chi mi vuole bene davvero. La mamma che mi aspetta nell’ambiente ovattato di casa, mio fratello, il mio ragazzo. Quelli che hanno dato una pacca sulla spalla, rialzandomi quando ero in difficoltà”. Tra queste persone, però, non ci sono le compagne di squadra: “Nessuna ha teso una mano verso di me. La cosa non mi meraviglia, loro però sanno benissimo chi è la vera Angela, una ragazza che dà battaglia sul ring senza tirarsi mai indietro. Ma non ho trovato una di loro che abbia detto una frase di incoraggiamento, è la cosa che mi ha fatto più male”, e per questo “non fanno più parte della mia vita”.