Già qualche giorno fa ha fatto discutere, raccontando del vero e proprio terremoto vissuto in Ducati nel biennio di Valentino Rossi e, ora, Juan Martinez, ex capotecnico di Niky Hayden, se ne è uscito con nuove dichiarazioni che questa volta riguardano la situazione attuale della MotoGP. Il palcoscenico per farlo, manco a dirlo, è stato il podcast di Jorge Lorenzo, Duralavida, che ormai offre più spunti di una vera e propria sala stampa in un affollato fine settimana di gara. Divagazione a parte e doveroso chapeau a Lorenzo, l’ex meccanico del compianto campione americano ha affermato che Marc Marquez ha rifilato la prima vera sconfitta pubblica a Gigi Dall’Igna. Tirando fuori, quindi, una teoria totalmente opposta a quella, predominante e probabilmente anche reale, secondo cui l’ingegnerissimo della Ducati e l’otto volte campione del mondo avevano stretto un patto di ferro già nel 2023 per assicurarsi di lavorare insieme, fianco a fianco, nel 2025.
Juan Martinez, infatti, ritiene che Marquez abbia letteralmente sfasciato i veri piani di Ducati quando ha dichiarato che non avrebbe accettato una sella in Pramac e che avrebbe preso in considerazione un’ipotesi diversa da quella della Ducati ufficiale del Team Lenovo solo e esclusivamente nel Team Gresini e sempre con una Desmosedici 2025. Tutto vero. Così come è vero, e lo abbiamo scritto anche noi già qualche settimana fa, che Marc Marquez ha in qualche modo “incastrato Ducati”. Ma Ducati, non certo Gigi Dall’Igna che, almeno stando a quanto si dice nel paddock, ha sempre voluto che le cose andassero come sono poi effettivamente andate. E poi perché parlare di “sconfitta pubblica”? E’ chiaro che la sconfitta nel mettersi un otto volte campione del mondo nel box, e che risponde al nome di Marc Marquez con tutto quello che può significare anche in termini di marketing, non potrà mai essere definito “una sconfitta”. “Direi che Marc – sono le esatte parole di Martinez - è stato il primo a far perdere una battaglia a Gigi pubblicamente con le sue dichiarazioni. Marc condiziona tutto, il carattere di Marc trascende l'aspetto meramente sportivo. Alla fine tutto ciò che accade ti influenza. Infatti la Ducati, fin dall'annuncio della firma di Marc, si è impegnata a giustificare il motivo per cui l’hanno scelto. Devono giustificarsi in maniera ordinata anche per rispetto nei confronti di Bagnaia”.
Il punto, però, è che Pecco Bagnaia ha già dimostrato, non solo nelle dichiarazioni, di non avere problemi a dividere il box con Marquez. Anche perché l’alternativa sarebbe stata quella di dividerlo con Jorge Martin, che non è certo l’ultimo della classe e che quest’anno gli ha pure sfilato l’uno dal cupolino. “Ducati per l’anno prossimo – ha concluso Martinez – ha scelto di puntare tutto sul rosso: o Marquez o Bagnaia. Perché è vero che ci sono anche altri quattro piloti, ma non vedo molte possibilità. Così come non vedo grandi possibilità per gli altri avversari, anche se può sempre succedere di tutto”.
E il nome che in Ducati dovrebbero temere, sempre secondo l’ex meccanico di Hayden, è proprio quello di Jorge Martin. “Anche ai tempi di Valentino si diceva che nessuno avrebbe potuto vincere con una moto diversa dalla Honda – ha concluso – Ma Valentino poi ha vinto con la Yamaha. Per Martin con Aprilia la sfida è difficile, ma lo era anche quella di quest’anno per riuscire a vincere con una moto satellite. Nel test di Barcellona si sono viste cose positive, ma si è visto anche che Martin tendeva a chiedere alla sua moto di poter fare le cose che aveva fatto fino al giorno prima con la Ducati, si tratterà di adattarsi un po’ e concentrarsi su ciò che di positivo ha trovato. A volte aver maturato esperienza con una moto è un vantaggio, ma da un altro punto di vista non lo è perché rischi di essere in qualche modo contaminato”.