Nel tennis continua a tenere banco il caso Clostebol e, mentre il dibattito si infiamma tra chi difende Jannik Sinner e chi insinua dubbi sulla sua assoluzione iniziale e sulla successiva squalifica ridotta, Toni Nadal ha scelto da che parte stare. E lo ha fatto prendendo posizione in favore del numero uno del mondo e contestando la decisione della Wada. Durante la presentazione del torneo di Maiorca, di cui è direttore, lo zio più famoso del tennis ha espresso con chiarezza il suo pensiero: “L'ho detto e lo ripeto: sono contrario alla sanzione. Conosco Sinner, è un bravo ragazzo e so che non aveva alcuna intenzione di commettere un'infrazione. Non puoi trattare così una persona per un errore accidentale”, ha dichiarato, come riporta Marca. “Le sanzioni devono colpire chi si dopa intenzionalmente per ottenere un vantaggio, e so che non è il caso di Jannik. Non ha avuto alcun beneficio da ciò che hanno trovato nei suoi test”. Ma Toni Nadal non si è fermato alla difesa del tennista azzurro, passando all’attacco di chi in questi mesi ha alimentato il fuoco delle polemiche, tra insinuazioni e accuse più o meno velate.

“Sono sorpreso che diversi giocatori si siano schierati contro di lui, anche alcuni di quelli che sono al massimo livello. E alcuni, peraltro, che non sono neanche così puliti”, ha dichiarato con un tono che lascia intendere molto più di quanto dica esplicitamente. L’affondo di Nadal arriva dopo mesi di discussioni accese sul caso, con tanti colleghi che hanno espresso dubbi sulla gestione della vicenda da parte delle autorità antidoping. Tra questi, il più rumoroso è stato Nick Kyrgios, che dopo l'annuncio della squalifica ridotta aveva parlato di “giornata triste per il tennis”, lasciando intendere che Sinner fosse stato trattato con eccessiva indulgenza. L'episodio ha riacceso il dibattito su come vengono gestiti i casi di doping nel tennis e su quanto il peso mediatico di un giocatore possa influenzarne le sorti. Il sostegno di Toni Nadal a Sinner, però, sposta l’ago della bilancia: una voce influente, rispettata e autorevole che si schiera apertamente potrebbe contribuire a ridimensionare le critiche e riportare il focus sui fatti. Perché, al netto delle polemiche, la questione più importante rimane una: Jannik Sinner è stato scagionato da qualsiasi intenzione di doping e, seppur penalizzato, non è stato mai considerato un dopato. E su questo, almeno, non dovrebbero esserci più dubbi.
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Poi un pensiero dello zio, nonché mentore di Nadal, sull’omaggio che il Roland Garros sta preparando per onorare la carriera del nipote, ritiratosi dai campi dopo la fase finale dell'ultima Coppa Davis: “L'omaggio al Roland Garros ci rende molto felici come famiglia. Rafael è molto contento di ricevere questa attenzione. So che lo stanno preparando da tempo e penso che sarà un grande tributo. Per Rafael ricevere un tributo in Francia e nel luogo in cui ha avuto più successo sportivo, lo riempie di soddisfazione. Non so se ci saranno altri tributi, ma questo è molto importante per lui”.