Dare un calcio al presente per tornare a essere grandi: è questo il compito di Lewis Hamilton in vista del 2025, l’anno che vedrà l’inglese salire su una Ferrari, realizzando così uno dei suoi sogni. Un’opportunità unica, che unirà da un lato il pilota che negli ultimi 12 anni ha infranto uno ad uno i record della Formula 1, riscrivendone di nuovi e dall’altro la scuderia più vincente del Circus, a digiuno di titoli dal lontano 2008. Un obiettivo importante che richiederà il Lewis dei tempi migliori, quello di “it’s hammer time”, capace di realizzare anche ciò che a prima vista sembrava impossibile.
Il 2025 rappresenta un anno zero e dipenderà soprattutto da come Sir. Lewis si approccerà alla stagone, come testimoniato dalle parole di Nico Rosberg in diretta su Sky durante il GP di Abu Dhabi, l’unico compagno in grado di soffiargli un titolo mondiale, quello del 2016: “Secondo me dipenderà dalla forma di Lewis -il successo o meno dell’avventura in Ferrari: se continua come quest’anno sarà dura, se ritrova il suo genio di sempre, sarà uno spettacolo”. Un genio che negli ultimi tre anni, complice una Mercedes in difficoltà, è emerso a sprazzi: si è rivisto a Silverstone, con il ritorno alla vittoria dopo due anni e mezzo a casa sua, tra i suoi tifosi o grazie alle rimonte di Las Vegas e Abu Dhabi, una risposta a tutti coloro gli hanno dato del “bollito”.
Annate difficili, nonostante a inizio 2022 Toto Wolff fosse convinto che la rivoluzionaria W13 avrebbe permesso ai suoi piloti, con Lewis affiancato da George Russell, promosso dopo i tre anni passati in Willliams, di abbattere la concorrenza, cercando così di mettersi alle spalle quanto successo pochi mesi prima ad Abu Dhabi. Si sbagliava, perché proprio quella vettura fu l’inizio della confusione, costringendo i tecnici di Brackley a una rincorsa continua nei confronti degli avversari. Isolate poi le difficoltà tecniche, quelli contro Russell sono stati gli anni più duri di Lewis dai tempi di Rosberg: dopo la gara di Abu Dhabi, i punti messi a segno dai due nel corso del loro periodo di convivenza sono pressoché gli stessi, vale a dire 697 per Lewis e 695 per George. Un dato inusuale per il sette volte campione del mondo, abituato ad avere la meglio, e di molto, sui propri compagni, con Rosberg a fornire l’unica eccezione.
Nel 2022 è Russell ad avere la meglio, chiudendo il campionato con 35 punti di vantaggio su un Hamilton più tester che pilota: dopo il dominio iniziato nel 2014, la Mercedes non va e Lewis le tenta tutte pur di risalire la china, talvolta sbagliando. Nel 2023 invece le “gerarchie” si invertono: Hamilton terzo nel mondiale con 234 punti, Russell ottavo con 175 punti all’attivo, per poi ritornare avanti nel 2024, grazie ai 245 punti conquistati contro i 223 di Lewis. Insomma, George ha venduto cara la pelle, nonostante la grande differenza di esperienza tra i due, dimostrando che dopo la partenza di Lewis, può davvero essere il “capitano” della squadra. Dal canto suo, Lewis non ha mai nascosto di vedere in Russell un vero talento, anche quando il giovane si è macchiato di gravi errori, come a Singapore lo scorso anno, finito in barriera nel corso dell’ultimo giro.
Il prossimo anno invece, ad affiancarlo sarà Charles Leclerc, il pilota che più di tutti ha incarnato l’anima della Ferrari negli ultimi anni. Veloce e innamorato del Cavallino, oltre ad aver dimostrato nel corso di questo 2024 una crescita importante, rappresenta una grande sfida per Lewis: i due formeranno una coppia sulla carta formidabile, a patto che l’inglese ritrovi appieno la magia che lo ha sempre contraddistinto. Se così fosse, l’avventura in Ferrari, come affermato da Rosberg, sarà spettacolare. Vincere con la Scuderia rappresenta qualcosa di unico, una prospettiva a cui l’inglese non ha saputo resistere. Un’occasione per tornare grande, forse quella che lo annovererebbe definitivamente come il più grande di tutti i tempi.