Due i casi che stanno preoccupando il mondo dello sport: Gimbo Tamberi con presunti calcoli renali, poi dimesso dall'ospedale e partito per le Olimpiadi di Parigi e la nuotatrice Claire Michel, la 35enne triatleta belga che, dopo aver nuotato nella Senna, ha contratto l'infezione da Escherichia Coli sul lettino di un ospedale in Francia. Ma dato l'ampio preavviso per l'organizzazione delle Olimpiadi, davvero non si poteva trovare un'alternativa valida che non fosse la Senna? Era necessario che gareggiassero proprio lì? Ne abbiamo parlato con il professor Matteo Bassetti, già intervenuto sul caso di Jannik Sinner e la sua tonsillite, che ha analizzato entrambi i casi, parlando, per il nuoto, di un "disastro annunciato al quale si poteva porre rimedio". E ora? Si può diffondere a tappeto? Se sì, come? Poi ci ha fatto notare un dettaglio su Gianmarco Tamberi e la foto di lui che circola sui social che riguarda il Covid. Come mai l'azzurro aveva la mascherina? Nonostante Gimbo sia partito per la capitale della Francia, lo vedremo competitivo nel salto in alto o sarà penalizzato per via del problema di salute? C'è ancora il rischio che salti la competizione?
Che cosa ha effettivamente Gianmarco Tamberi? Dopo il post su Instagram in cui annuncia che sta male, possiamo capire la sua situazione?
Lui ha una calcolosi renale che si risolve presumibilmente in 48 ore se si espelle il calcolo o se si trova il modo di toglierlo. Chiaramente, essendo una calcolosi renale, con i farmaci che vengono utilizzati può un po’ debilitare il fisico, ma parliamo di un grande atleta che potrebbe farcela. Vediamo, perché è una cosa che capita spesso anche ai calciatori che poi scendono in campo la domenica a giocare la partita, speriamo sia lo stesso per lui.
Che cosa gli consiglierebbe?
La colica renale va gestita sotto il controllo medico con i farmaci corretti: da un lato gli antidolorifici, perché la calcolosi fa molto male, dall’altro si usano quelli per favorire l’espulsione del calcolo. Comunque, potrebbe risolversi anche in meno di 48 ore. Siamo davanti alla presenza di un calcolo che non fa fuoriuscire l’urina e di conseguenza fa molto male, anche perché è una zona molto ricca di fibre nervose.
Quindi il problema principale è il dolore.
Sì, è caratterizzato da un dolore molto acuto, fortissimo. Ma da un’esplosione così forte, una volta espulso il calcolo, ci si sente estremamente rilassati. Sarebbe stato molto peggio se avesse avuto un’infezione o altro. Su questo sono positivo e, se si risolve la situazione, la sua performance non dovrebbe essere minimamente influenzata. C'è solo una cosa che mi stupisce in quella foto.
Cioè?
Mi spiegate perché Gimbo ha la mascherina? Non facciamo una bella figura davanti al mondo mettendo a Tamberi la mascherina. Se c’è uno che non è un immunodepresso, che è un atleta in forze e che non dovrebbe mettere la mascherina è proprio lui. Non penso sia stato ricoverato nel reparto per immunodepressi, per cui siamo davanti all’ennesima brutta figura che abbiamo fatto. Chi vede quella foto si chiede dove siamo rimasti, dove è rimasta l’Italia? Ve lo dico io, indietro di cinque anni, siamo ancora nel 2020 con mascherine, tamponi e a pensare al Covid. Siamo ancora davanti al terrorismo fatto dai giornali negli ultimi giorni. Il nostro portabandiera con la mascherina nel 2024 senza avere il Covid? È ridicolo. Non è reale l’incremento di cui si parla, abbiamo solo casi di raffreddore, l’impatto ospedaliero non c’è ed è pari a zero.
È arrivata la notizia di Claire Michel, la triatleta belga che, dopo aver nuotato nella Senna ha contratto l'infezione da Escherichia Coli. Che cosa rischia?
Bisogna vedere che tipo di infezione da Escherichia Coli è: se è enterotossico o entoroinvasivo. Per cui potrebbe provocare una gastroenterite di due o tre giorni o qualcosa di più impegnativo. Certamente era un disastro annunciato, si sapeva che la Senna avrebbe creato un problema non indifferente, perché è un fiume altamente inquinato con problematiche soprattutto di tipo infettivologico. Era tutto scritto, per cui mi stupisco di come, in un paese evoluto come la Francia, sia stato consentito di realizzare una manifestazione così importante come le Olimpiadi nella Senna sapendo tutti i rischi del caso. Tra tutte le cose che non hanno funzionato in questi giochi, dal villaggio degli atleti con problemi, a tutto il resto che sappiamo, questa è la cosa più grave. Non ci si rende conto che mettono a rischio la salute delle persone. La loro salute dovrebbe essere la prima cosa da tutelare e questo la Francia non è stato in grado di farlo.
C’è rischio di diffusione?
Questo potrebbe essere il primo di una lunga serie di infezioni. Ricordiamoci che l’Escherichia Coli si trasmette per via oro fecale: immaginate un atleta che risiede all’interno di un villaggio olimpico con 15mila persone che ha una gastroenterite da E. Coli, la trasmissione è molto facile all’interno del villaggio. Per cui certamente, eliminandolo attraverso le feci, altri atleti si potrebbero contagiare e se succedesse non sarebbe certo una cosa positiva. Ma non ci siamo trovati davanti a un qualcosa di imprevisto, si sapeva che sarebbe successo e i francesi sono gravemente mancati. Perché non hanno trovato una soluzione alternativa in cui far nuotare gli atleti? La Senna è stata una pessima idea.
Ci sono altri patogeni oltre all’Escherichia Coli nella Senna?
Purtroppo, potenzialmente ci potrebbe essere di tutto: dalle leptospire trasmesse dai topi, la salmonella, il colera, di tutto. I rischi non avete idea di quanti siano. E vi dirò che l’Escherichia Coli è il più famoso ma è anche il meno impegnativo rispetto a quello che potrebbero contrarre i nostri atleti. Ci sono serie infezioni parassitarie e i rischi restano moltissimi.