Quando sei un campione come Jannik Sinner è naturale che tu abbia sempre gli occhi di tutti puntati addosso. I fan vogliono vederti giocare, e vincere. Gli hater non aspettano altro che di poterti fare il mazzo. Così, il clamoroso forfait dato alle Olimpiadi di Parigi non ha ancora smesso di sollevare un vespaio di polemiche. La motivazione ufficiale addotta da Sinner, una tonsillite acuta, non è andata giù a molti commentatori che, con una buona dose di complottismo, hanno parlato di malattia a orologeria, come se l'infiammazione fosse stata una scusa bella e buona per potersi fare le vacanze in santa pace. Le imamgini di Janni in Sardegna con la fidanzata Anna Kalinskaia, poi, hanno alimentato il fuoco delle polemiche, tanto che il campione è dovuto intervenire dicendo che gliel'avrebbero consigliato i medici. Poi c'è da dire che dalle Olimpiadi non c'era da guadagnarci molto, che l'organizzazione è stata un disastro e che il campione, non in piena forma fisica, avrebbe potuto perdere inutilmente. La gente ora si chiede come mai Sinner sia già in partenza, bello sano e pronto a partecipare agli Atp Masters 1000 di Montreal, in Canada, Ma era davvero tonsillite o no?
Matteo Bassetti, il virologo superstar e direttore del reparto Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, è intervenuto sulla questione, bloccando ogni ulteriore dubbio. La tonsillite, ha spiegato il medico, è un'infiammazione acuta che si risolve nel giro di 7-10 giorni, seguendo una terapia adeguata: “Mi sembra dunque normale che Sinner sia migliorato”. Poi ci tiene a precisare che una tonsillite non è proprio una malattia con la quale si possano sostenere una serie di gare olimpiche. Oltre alla possibile febbre e alla spossatezza, l'infiammazione può causare un ingrossamento delle tonsille, con una conseguente difficoltà a respirare e a deglutire. Inoltre, non lo dice Bassetti ma è sottinteso, che giocare in queste condizioni avrebbe potuto comportare una serie di cattive prestazioni, e che chi lo critica magari non si alza nemmeno dal letto quando ha 37 e mezzo di febbre. Figuriamoci fare le Olimpiadi.
A proposito di Italtennis alle Olimpiadi, a Parigi nel maschile rimane in corsa soltanto Lorenzo Musetti, che manda a casa l'argentino Mariano Navone con un 7-6 6-3, conquistandosi una gara agli ottavi contro Taylor Fritz, americano, già battuto da Musetti a Wimbledon, tra un moccolo e l'altro, una ventina di giorni fa. Jasmine Paolini, nel femminile, rinuncia ai sogni di gloria contro la Slovacca Anna Karolina Schmiedlova, numero 67 al mondo. Una gara altalenante, con Jasmine che si trova sopra 5-2 nel primo set per poi farsi concedere una clamorosa rimonta all'avversaria. La stanchezza e le temperature proibitive, sopra i 30 gradi, non avranno aiutato. Fortunatamente, si è rifatta nel doppio con Sara Errani, strappando alle francesi Garcia e Perry, in rimonta, un posto ai quarti di finale dopo le due ore e più di un match combattutissimo.