Dybala, Wijnaldum, Matic, Celik, Svilar e probabilmente qualcun altro arriverà. Il calciomercato della Roma è da dieci e Mourinho, per la prima volta dopo tanti anni fra beghe con Pogba, Covid e nuovi cicli, può dire di aver passato un'estate al top - sportivamente parlando, s'intende. Perciò, con una squadra discreta qual era quella dello scorso campionato, arrivata quinta e vincitrice della Conference League, rinforzata da questi acquisti top, internazionali e in certi casi internazionalissimi (Dybala, ovviamente), è logico chiedersi se, con in panchina uno che in carriera ha vinto più di 20 trofei con i club, l'As Roma possa vincere lo Scudetto nella stagione che va iniziando. La risposta è... no.
In un calcio in cui, negli ultimi dieci anni, il Leicester ha vinto la Premier League dagli introiti miliardari, in cui l'Italia salta due Mondiali di seguito e Messi passa dal Barcellona al PSG, nulla - ricordatevelo bene, benissimo - è impossibile in questo calcio. Perciò anche la Roma ha le sue chance di vincere il campionato, e sicuramente, ne ha molte più di altre squadre come la Lazio (che l'anno scorso era accostata ai giallorossi per potenziale), la Fiorentina (che ha speso bene, ma non c'entra nulla con le prime quattro della classifica) e persino il Napoli (che ha perso tanto, troppo in quest'estate), per arrivare prima. Ma i motivi per cui la Roma non ci arriverà sono essenzialmente due. L'eccessiva forza dei competitor e la consapevolezza di sé stessi.
Motivo numero uno. Il Milan che ha già vinto il campionato è, come si è visto nel precampionato, una squadra non solo rinforzata da due giocatori molto importanti per la rosa quali De Ketelaere e Origi, ma anche tremendamente affiatata. Per velocità di esecuzione, fluidità di manovra e sicurezza nella gestione del pallone i rossoneri sembrano tornati ai tempi di Ancelotti. Il gioco non è il più scintillante e guardiolesco, ma è pulito, preciso e coordinato, e questo ha portato i rossoneri a vincere lo Scudetto (più che i singoli). La Roma difficilmente può raggiungere la qualità di gioco del Milan, nonostante nell'undici titolare possa competerci. I giallorossi hanno una capacità offensiva importante e che può pareggiare la forza della Juventus, ma non ha la stessa profondità di rosa dei bianconeri, né la stessa lunghezza della panchina dell'Inter, che si è rinforzata molto in estate - come la squadra di Allegri - e nonostante le pessime prestazioni nelle amichevoli in campionato sarà comunque la squadra più indicata per vincere il titolo. In questo senso potrebbe incidere pesantemente il gioco di Romelu Lukaku, il colpo di mercato dei nerazzurri. Abraham e Dybala (e se arriverà, Belotti) sono un pacchetto d'attacco forte, ma che va migliorato, va visto nell'arco di una stagione come era stato con la LuLa, demenziale acronimo affidato dalla stampa di settore alla coppia Lukaku-Lautaro dell'Inter. Centrocampo e difesa subiscono lo stesso discorso. La qualità è alta, ma non possono pareggiare quello degli avversari, non tanto per il mix fisico-tecnica-velocità, bensì per il rodaggio. Inter e Milan a centrocampo hanno cambiato pochissimo, la Juve ha preso Pogba che già conosce Allegri, mentre Mourinho dovrà coniugare le qualità dei nuovi interpreti con quelli dei già presenti in rosa. Eppure, qui Mourinho può avere un po' di vento a favore: i giocatori appena arrivati sono quelli voluti da lui, sono i suoi pretoriani.
Il secondo motivo è intrinseco alla squadra. Dopo un anno di affiatamento e di esplorazione, la Roma ha capito che il potenziale per diventare la terza-quarta forza del campionato c'è, soprattutto con questi nuovi acquisti. Ma la realtà della Serie A, poi, con le insidie della provincia e un ceto medio più largo, ha da sempre provocato gravi incidenti di percorso. Nel precedente campionato, la stessa Roma è più volte scivolata in situazioni delicate. I pochissimi scontri diretti vinti (ad eccezione di Atalanta e dei derby), le difficoltà in partite senza gioco come le trasferte con il Venezia e Bologna, sono questi i fantasmi che la Roma deve prima rinchiudere. La consapevolezza di se stessi è un problema per i giallorossi: riuscire a capire, con la testa, quanto i giocatori sono pronti per arrivare primi. Ma questa, come anche la questione relativa alla tenuta atletica della squadra, è una questione che emergerà con il tempo. Anche perché il campionato, quest'anno, si interromperà per via del Mondiale in Qatar, con uno stop da novembre a gennaio. Chiaro che la Roma, con diversi giocatori che saranno convocati, dovrà valutare anche questo aspetto - ma è una realtà che pareggerà tutte le prime sette squadre del torneo, cioè quelle con più giocatori chiamati alla Coppa del mondo.
Perciò le possibilità della Roma di arrivare in Champions League ci sono, un po' meno quelle di vincere lo Scudetto e anche Mourinho, che il calcio lo conosce, questo lo sa. Ma sicuramente ci crede, come tutta la piazza. Ma fanno bene? Sì, sono questa passione e questa speranza il motore del calcio.