Il mercato piloti in vista del 2025 è stata una delle partite di scacchi più astute e lunghe della storia della Formula 1. Una mossa difficile da credere dopo l’altra, come l’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari o il debutto di Andrea Kimi Antonelli in Mercedes, hanno fatto sì che si arrivasse a fine anno, letteralmente, con ancora un paio di sedili incerti e da assegnare, con la Red Bull che ha voluto dare tutto il tempo possibile a Checo Perez per portare a casa il risultato che gli potesse cambiare la vita - invano ovviamente, perché il messicano si è ritirato anche all’ultima gara ed è stato licenziato a inizio settimana. Al suo posto è arrivato Liam Lawson, uno dei giovani più promettenti della filiera del Junior Team della squadra, finora impegnato con i Racing Bulls insieme a Yuki Tsunoda, e di conseguenza si è liberato il suo sedile a Faenza.
Dopo qualche giorno di attesa è arrivata la notizia del suo sostituto, prevedibile ma quasi incredibile, perché si tratta di un pilota che sì, si è dimostrato competitivo in generale, ma forse non ancora pronto per il grande salto in Formula 1. Isack Hadjar è nato a Parigi nel 2004 e ha cominciato la carriera in monoposto nel 2019, prendendo parte alla Formula 4 francese. Dopo la classica scalata nelle categorie propedeutiche, con la partecipazione in FRECA nel 2021, dove vince la classifica dedicata ai rookies, poi in Formula 3 nel 2022 e in Formula 2 nei due anni successivi. Il franco-algerino non si è mai distinto particolarmente nonostante l’appoggio del Red Bull Junior Team dal 2022, arrivando sempre a lottare per i titoli senza mai acchiapparne effettivamente uno, spesso per via di errori banali. La sua prima vera stagione pulita è stata quella del 2024 e infatti con Campos Racing ha chiuso la stagione secondo, dopo aver lottato con Gabriel Bortoleto, ora suo collega in Formula 1 al volante della Sauber, e con Paul Aron, pilota di riserva Alpine nel 2025.
Nonostante il prossimo anno sarà quello che segna un vero e proprio ricambio generazionale in Formula 1, con ben sei rookies (se si include anche Lawson, che non è più effettivamente un rookie ma è nato nel 2002, quindi vicinissimo al resto dei debuttanti) che si faranno strada tra i grandi campioni rimasti in griglia, rimane un po’ strano vedere proprio Isack Hadjar al volante della Racing Bulls. Infatti, per la Formula 1 a cui siamo abituati, il francese non spicca per nessun motivo in particolare, anzi: è proprio l’emblema del trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Dalla sua parte ha infatti la collaborazione con la Red Bull, di cui è diventato pilota di riserva a settembre, e la conoscenza di quelle che sono le modalità di lavoro, mentre contro di lui ci sono tante caratteristiche. Il carattere in primis, che ricorda un po’ quello di Yuki Tsunoda agli albori: il francese è irascibile, mai tranquillo al volante e spesso fumantino - proprio quest’anno è stato autore di una vignetta contro il suo stesso compagno di squadra, a cui non ha voluto rendere la posizione del podio nonostante una manovra scorretta.
Insomma, sono tantissime le opinioni contrastanti su Isack Hadjar, anche perché effettivamente è un segnale positivo vedere un altro giovane ancora in Formula 1, insieme a Kimi Antonelli, Ollie Bearman, Gabriel Bortoleto, Jack Doohan e Liam Lawson, ma allo stesso tempo è forse un po’ presto per il francese, che potrebbe subire troppo il salto nel mondiale. Anche perché non era l’unica opportunità per la squadra di Laurent Mekies: si è parlato a lungo delle trattative con Franco Colapinto, che poteva portare a Faenza non solo competitività sicura ed esperienza - viste le sue dieci gare nel 2024 con la Williams - ma anche parecchi sponsor latinoamericani, che la Formula 1 ha perso con l’addio di Checo Perez. Mentre tra i vari talenti del Red Bull Junior Team c’erano ancora Ayumu Iwasa, contentente al titolo nel 2023 in Formula 2 e impegnato in Super Formula durante l’anno appena concluso, o Pepe Martì, compagno di squadra di Hadjar nel 2024, forse con meno cazzimma ma con qualche risultato in più rispetto al francese. Ok che a Milton Keynes aspettano tutti il giovanissimo Arvid Lindblad, però la responsabilità data ad Hadjar è immensa e il francese potrebbe rischiare di bruciarsi. Starà a lui rendere bugiardi tutti quelli che dubitano delle sue capacità.