image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Ma quale teoria del complotto francese? Gomme Michelin: proprio senza parole (come da contratto)!

30 agosto 2021

Ma quale teoria del complotto francese? Gomme Michelin: proprio senza parole (come da contratto)!
Questa volta è toccato a Joan Mir e all’ormai abbonato con la sfiga Pecco Bagnaia. Ma quanto accaduto al BritishGP, a Silverstone, conferma ancora una volta che il produttore francese non riesce a garantire uniformità e costanza nel rendimento degli pneumatici. Non sono tutti uguali e alcuni, pur avendo le stesse sigle e (in teoria) le stesse specifiche, rendono inguidabili le moto. Però guai a dirlo, con i piloti che sono costretti a lamentarsi senza fare nomi.

Di Michelin non possono parlare. Anzi, pare che i piloti siano sottoposti a un vincolo piuttosto rigido imposto da Dorna per evitare che la Michelin finisca regolarmente nel tritacarne, ogni maledetta domenica. Ma ci finisce lo stesso, perché è palese ed evidente che non c’è un pilota che sia uno che si fida in pieno degli pneumatici francesi. Anche Fabio Quartararo, al di là dei soliti complottismi da social secondo cui i francesi stanno aiutando i francesi, ha dovuto farci i conti in questo mondiale, ma lui, al contrario di altri, è stato evidentemente più bravo a limitare i danni. Il dato oggettivo, però, resta: Michelin non riesce a garantire uniformità e costanza nel rendimento delle sue gomme, vanificando troppo spesso il lavoro dei team e, purtroppo, falsando anche i reali valori in campo. Non significa, sia inteso, che la Michelin sta indirizzando il mondiale o che c’è un preferito a cui vanno le gomme migliori, ma semplicemente che quelle gomme, come ormai è chiaro a tutti, non sono tutte uguali. E che, essendo assegnate per sorteggio, finiscono per rendere ogni domenica una enorme incognita.

Ieri, dopo il BritishGP, hanno provato a spiegarlo ancora una volta sia Pol Espargarò che Pecco Bagnaia e ci ha provato pure Joan Mir che, da campione del mondo, ha potuto permettersi anche di spendere qualche parola in più oltre i limiti imposti da Dorna: “Non so cosa sia successo, non avevo buche nelle gomme, non è la stessa cosa che è successa giorni fa a Oliveira – ha spiegato Mir - Ho guidato a queste temperature con queste gomme e non ho avuto problemi questo fine settimana. In gara ho fatto dieci giri e la gomma era usurata. Era difficile pure stare in piedi e per questo ho perso molto tempo. Non credo ci sia così tanta differenza di tempo da una gomma all'altra, Álex Rins è riuscito a frenare ed era forte in quella zona. I primi cinque giri sono stati buoni, ma lo pneumatico ha avuto un crollo. Bisogna capire bene cosa è successo, chiedere responsabilità da dove nasce il problema e cercare di capire perché non deve accadere in altre gare”.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da MIR36 (@joanmir36official)

Parole, quelle del campione del mondo, che fanno il paio con quelle di Marc Marquez, un paio di settimane fa in Austria, e ancora prima con quelle dei piloti KTM. Ma anche con quelle che Valentino Rossi, che però il problema non ce l’ha all’anteriore, va ripetendo dal 2019. Stessi problemi di Joan Mir, a Silverstone, li ha avuti Francesco Bagnaia che, in quanto a sfortuna di ritrovarsi a fare i conti con le gomme nate male, non è secondo a nessuno: “Sono stato davanti tutto il fine settimana, è probabilmente quello nel quale abbiamo lavorato meglio, ma per la seconda volta negli ultimi due GP tutto è sfumato in gara. Fa girare le palle. Così è dura da accettare, è perfino demoralizzante – ha proseguito il portacolori della Ducati - Ho scelto la soffice anteriore, che ha funzionato bene, ma da subito mi sono accorto che qualcosa non andava nel posteriore: il mio ritmo si è alzato di 3 secondi, non può essere normale. Siamo nel campionato di più alto livello del motociclismo, ci si aspetta che tutto sia ad alto livello”. Per tutto il fine settimana ho fatto tanti giri con le gomme usate, facendo tranquillamente 2’00” alto. Oggi è stata un’impresa farlo a inizio gara, poi ho dovuto addirittura girare 3 secondi più lento: mi sembra chiaro cosa è successo. Adesso dobbiamo studiare i dati, ma non trovo altre motivazioni”.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Francesco Bagnaia (@pecco63)

More

British GP: le MOWgelle della MotoGP dopo il dodicesimo giorno di scuola

MotoGP

British GP: le MOWgelle della MotoGP dopo il dodicesimo giorno di scuola

Aprilia sul podio a Silverstone: l’italiana che li ha (e ci ha) cresciuti tutti è diventata grande

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Be folk

Aprilia sul podio a Silverstone: l’italiana che li ha (e ci ha) cresciuti tutti è diventata grande

Vale è sempre Vale, anche quando le cose non potrebbero andare peggio. E i tifosi inglesi sono con lui [VIDEO]

MotoGP

Vale è sempre Vale, anche quando le cose non potrebbero andare peggio. E i tifosi inglesi sono con lui [VIDEO]

Tag

  • BritishGP
  • Michelin
  • MotoGP
  • Motomondiale
  • Piloti
  • Polemica
  • Teoria del Complotto

Top Stories

  • La psicologa Rossi su MOW: “Il Codice Sinner? Ecco cos’è e perché Panichi e Badio sono andati via. Zverev? Ha i segni di un burnout, sta lanciando un grido di aiuto, ma non è il solo, c’è anche Jannik e…”

    di Giulia Sorrentino

    La psicologa Rossi su MOW: “Il Codice Sinner? Ecco cos’è e perché Panichi e Badio sono andati via. Zverev? Ha i segni di un burnout, sta lanciando un grido di aiuto, ma non è il solo, c’è anche Jannik e…”
  • SINNER È CAMBIATO: Come? Ce lo spiega Bertolucci: “Non gli si può chiedere di diventare Alcaraz, ma ora a Wimbledon Jannik segue canovacci tattici ben precisi perché…”

    di Giulia Sorrentino

    SINNER È CAMBIATO: Come? Ce lo spiega Bertolucci: “Non gli si può chiedere di diventare Alcaraz, ma ora a Wimbledon Jannik segue canovacci tattici ben precisi perché…”
  • Carlo Pernat a MOW: “Dall’Igna ha avuto ragione, la GP25 non va e Valentino Rossi vede in Pedro Acosta il suo Marc Marquez”. Ma la NOTIZIA CLAMOROSA è un’altra…

    di Emanuele Pieroni

    Carlo Pernat a MOW: “Dall’Igna ha avuto ragione, la GP25 non va e Valentino Rossi vede in Pedro Acosta il suo Marc Marquez”. Ma la NOTIZIA CLAMOROSA è un’altra…
  • Sì, Adriano Panatta attaccò il telefono all’avvocato Agnelli e lo racconta lui, passando per il rapporto con Pietrangeli, la Coppa Davis, Nadal e il tennis di oggi con Alcaraz e Sinner

    di Giulia Sorrentino

    Sì, Adriano Panatta attaccò il telefono all’avvocato Agnelli e lo racconta lui, passando per il rapporto con Pietrangeli, la Coppa Davis, Nadal e il tennis di oggi con Alcaraz e Sinner
  • LE BOMBE DI RODDICK SU WIMBLEDON: “Sinner? Non va oltre la semifinale. Alcaraz? Ecco chi deve temere, ma no, non è Jannik”. Poi su Zverev, Djokovic, Medvedev e Rune…

    di Giulia Sorrentino

    LE BOMBE DI RODDICK SU WIMBLEDON: “Sinner? Non va oltre la semifinale. Alcaraz? Ecco chi deve temere, ma no, non è Jannik”. Poi su Zverev, Djokovic, Medvedev e Rune…
  • PELLE D'OCA! Per Saviano il Palio è lo specchio retrogrado della nostra Italia? Tittia risponde con un trionfo che profuma di “lavoro e famiglia” e Mr. Gomorra…

    di Emiliano Raffo

    PELLE D'OCA! Per Saviano il Palio è lo specchio retrogrado della nostra Italia? Tittia risponde con un trionfo che profuma di “lavoro e famiglia” e Mr. Gomorra…

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ecco perché i social della Roma spaccano

di Filippo Ciapini

Ecco perché i social della Roma spaccano
Next Next

Ecco perché i social della Roma spaccano

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy