Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a domandarglielo - “non era meglio chiudere il gas?” - che già ci ritroviamo a interrogarci di nuovo: Marc Marquez ma sei sicuro che valga la pena? Eh già, perché a neanche 24 ore dall’operazione all’omero del braccio destro che ha ricomposto la brutta frattura rimediata in occasione del GP di Jerez di domenica scorsa, il giornale spagnolo El periodico tira la bomba: Marquez vuole montare in sella, venerdì, sempre a Jerez, per il via del GP di Andalusia che si terrà nuovamente sul circuito di Jerez, il prossimo week-end.
Roba che mette i brividi solo a pensarci, roba da matti, la solita roba alla Marquez, che trova, tuttavia, precedenti assai simili in un passato pittosto recente. Correva, infatti, l’anno 2013, quando Jorege Lorenzo, in quel di Assen, dopo essersi infortunato durante le FP2 del giovedì, volò a Barcellona per essere immediatamente operato, presentandosi al via del GP, nella giornata di sabato. Una placca, otto viti, fuori dalla sala operatoria alle 4 del mattino e dopo un giorno di recupero di nuovo in sella. Risultato? Quinto al traguardo, con un’impresa a dir poco eroica che sarebbe diversa, rispetto a quella richiesta a Marc Marquez, quantomeno per un importante particolare.
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La frattura di Lorenzo riguardò, infatti, un osso di certo sottoposto a grandi sforzi - come tutto il corpo, del resto, su queste moto - ma forse oggetto di un carico leggermente inferiore a quello a cui sono costrette le braccia di uno qualsiasi di questi piloti. Le braccia sono, al contrario, probabilmente le parti del corpo più soggette a carichi verticali (nelle fasi di staccata) e la possibilità di sostenere lo sforzo di un Gran Premio sembra davvero rasentare l’impossibile. Non conosciamo, per altro, i dettagli dell’operazione ma è certo che l’intervento abbia comunque coinvolto anche i fasci muscolari del braccio infortunato, elevando ulteriormente - se possibile - il coefficiente di difficoltà del suo utilizzo in un contesto tanto stressante come quello dell’utilizzo di una moto da corsa. Un’impresa, insomma, che pare insormontabile ma che, soprattutto, lascia spazio alla solita domanda, quando si parla di Marc Marquez: siamo sicuri non sia un rischio inutile? Come detto nelle scorse ore, infatti, anche qualora andassero in fumo tutti i punti a disposizione nel GP della prossima domenica, con un rientro previsto per il GP di Brno tutto è ancora possibile.
Certo, la possibilità di vincere il nono titolo mondiale si complicherebbe di molto ma vista la superiorità messa in mostra prima del ritiro, sembra tutt’altro che remota la possibilità che con con qualche caduta tutto si rimetta in gioco fino all’ultimo, anche perdendo la prossima gara. E allora, viene da chiedersi: non è forse un azzardo questo rientro super anticipato? Che succederebbe in caso di caduta? È vero, sì, che raramente abbiamo assistito negli ultimi anni a fratture simili a quella occorsa a Marquez, ma è altrettanto vero che, in caso di caduta, di certo, la parte alta delle braccia, così come le spalle, è estremamente esposta a impatti, anche di forte entità. Insomma, caro Marc, non ti è bastata la prima? Vuoi rischiare di ricevere un’altra lezione dall’asfalto di Jerez? Sappiamo bene che la prudenza non è propriamente la prima delle doti richieste a un pilota ma forse, per una volta, varrebbe la pena di prendersela un po’ più con calma.