Tra i corridoi del paddock si vocifera con sempre più insistenza del nuovo regolamento tecnico che subentrerà in MotoGP nel 2027. Non si tratta di un pourparler fine a se stesso, anzi è bene che pubblico, piloti, addetti ai lavori e appassionati affrontino con sempre più attenzione il tema. Perché possono essere anche loro, in qualche modo, ad influenzare le scelte, le postille e i cavilli che definiranno la top class del futuro, espressione di un regolamento che comincerà ad essere scritto adesso, in questi giorni, al più nei prossimi mesi. Come mai un tale anticipo? ll motivo è piuttosto scontato: sulle decisioni che verranno prese per la "nuova" MotoGP dovranno adattarsi le linee produttive e di progettazione di tutti quei costruttori che oggi danno forma e anima alle bellissime bestie da trecento cavalli portate al limite da Pecco Bagnaia & Co: quindi costruttori di moto, di telai, di sospensioni, di gomme. Piero Taramasso ad esempio, nell'intervista che trovate per intero qui, ci ha spiegato come Michelin stia iniziando a prepararsi alla MotoGP che sarà. Appunto, come sarà? Il Motomondiale sotto questo punto di vista si trova di fronte ad un bivio, ed è costretto a scegliere tra due direzioni: puntare alla massima avanguardia della tecnica (sì, ancor di più rispetto a ciò che osserviamo oggi) o privilegiare lo spettacolo in pista. Una via di mezzo non è da escludere, anche perché c'è una componente basilare dalla quale deve scaturire tutto il resto: la sicurezza.
In questo senso, l'opinione in merito di un otto volte campione del mondo come Marc Marquez va tenuta in seria considerazione. Lo spagnolo è stato interpellato in merito durante il weekend di Portimao e, parlando della MotoGP che desidererebbe per quella che con ogni probabilità sarà l'ultima parte della sua carriera, non ha avuto grossi dubbi: "Dipende tutto dalla direzione che si vuole prendere, quindi se l'obiettivo è cercare di portare in pista la moto perfetta oppure privilegiare lo show per gli spettatori", ha raccontato a noi di MOW. "Io preferirei andare nella direzione dello spettacolo, perché se si eliminano alcune cose dell'aerodinamica, degli abbassatori e di altre devices credo che lo show in pista sarebbe migliore, infatti già oggi è molto più difficile sorpassare rispetto al passato. Puoi soprassare ovviamente, ma devi prendere più rischi. La moto perfetta si può creare puntando a fondo sull'aerodinamica; in questo modo i tempi sarebbero ancora più veloci. Ma bisogna dire che le persone a casa non realizzano se siamo un secondo più veloci o più lenti dalla televisione. Quindi io andrei nella direzione dello spettacolo, con meno aerodinamica e tutto più dall'abilità del pilota. Per lo show sarà sicuramente meglio".
Chissà cosa ne pensano a Borgo Panigale però, dove lo sviluppo tecnologico è sempre stato un faro, un punto d'arrivo che ha permesso al marchio bolognese di trovarsi dov'è adesso.