Non ci credono neanche ai box che sta succedendo davvero quando dieci ore dopo la bandiera verde della 1812 Km del Qatar la Ferrari 499P di Antonio Fuoco sta passando sulla linea del traguardo in prima posizione. E quando qualche secondo dopo arrivano anche la gialla di AF Corse, guidata da Robert Kubica, e quella di Alessandro Pier Guidi è ancora più surreale: la Ferrari non solo ha fatto tripletta in Qatar, ma ha anche dominato in lungo e in largo, con un passo inarrivabile dal resto della griglia e una scioltezza nel risolvere i problemi da veri fuoriclasse. Il ritorno tanto atteso di quella formula magica che la squadra capitanata da Antonello Coletta era sempre riuscita a portare nel mondiale endurance insieme ad AF Corse, partner del Cavallino da decenni ormai, prima del debutto della 499P, la prima LMh di Maranello. Certo, il debutto in classe Hypercar era stato più che positivo, con la numero 50 che nel 2023 aveva subito conquistato il podio a Sebring, ma ancora il vero potenziale del prototipo non era stato scoperto.
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Un prologo produttivo, che a detta dei piloti è stato essenziale per lavorare al meglio con le condizioni particolari del tracciato di Doha, moderno ma con uno sbalzo termico rispetto alla notte incredibile e un asfalto difficile da interpretare, e che ha portato Antonio Giovinazzi a sentirsi così tanto a suo agio al volante del prototipo che non si è nemmeno accorto di aver portato a casa la pole position nella giornata di giovedì - con la gara anticipata al venerdì per via dell’inizio del Ramadan. Fino alla fine del primo quarto di gara infatti la 499P favorita per la vittoria sembrava la numero 51, che però ha dovuto rinunciare al dominio flag to flag per via di un drive through ricevuto da Antonio Giovinazzi, colpevole di non aver rallentato abbastanza in regime di Virtual Safety Car. Una penalità aspra, che ha portato l’Hypercar del Cavallino a dover ricostruire tutto da capo rientrando in pista in settima posizione. Mentre la vettura sorella scontava questa penalità, Antonio Fuoco, secondo dopo una grande partenza dalla terza posizione di Nicklas Nielsen, ha dovuto fare i conti con un contatto ricevuto dalla BMW di Raffaele Marciello, che ha per un attimo messo a repentaglio tutto il potenziale della rossa.
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Zitta zitta allora in prima posizione ci è arrivata la terza 499P, quella non ufficiale ma gestita comunque da AF Corse, che con un lavoro perfetto di Robert Kubica, Phil Hanson e Yifei Ye è riuscita a restare fuori dai guai e a dare battaglia alle altre due Ferrari quando sono ritornate nelle prime file. La numero 50 è riuscita infatti a ritornare subito davanti, mentre la 51 ha dovuto attendere l’ultimo stint di Alessandro Pier Guidi per riavvicinarsi davvero al duo che ha dominato la seconda parte della 1812 Km del Qatar. Un incrocio di strategie ha fatto sì che Antonio Fuoco riuscisse a superare Robert Kubica e a prendersi la prima posizione, uscendo davanti alla numero 83 dopo l’ultima sosta prevista, mentre le manovre al limite di Pier Guidi hanno tenuto sotto minaccia il polacco fino all’ultimissima curva - con l’invito da parte del box di mantenere le posizioni senza rischiare, vista l’importanza di una tripletta del genere a una gara che assegna un grande bottino di punti.
Ma un fuoriclasse come Alessandro Pier Guidi non è facile da tenere al guinzaglio e quando il suo ingegnere gli ha detto “Noi siamo contenti con questa posizione”, lui ha subito contrattaccato con un vispo “Contento tu, eh”, lasciando all’immaginazione il continuo della sua esclamazione. E infatti, il pilota di Alessandria non si è arreso fino alla fine, accendendo i fari in continuazione negli specchietti di Kubica, senza mai però provare l’attacco. Perché uno come lui lo sa, nelle corse endurance si vuole il bene della squadra e se il passo della vettura sarà davvero questo anche alle prossime (e lui che ha anche una laurea in ingegneria lo sa bene) ci si potrà rifare. Anche perché, la prossima gara sarà quella di Imola e proprio lo scorso anno l’equipe di Coletta ha dovuto rinunciare alla tripletta sul circuito di casa per via di un grosso errore di strategia.
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Intanto però, a Doha il reparto Endurance della Ferrari ha scritto una pagina di storia e l’ha colorata di rosso, mentre a qualche chilometro di distanza Lewis Hamilton e Charles Leclerc hanno concluso i test pre stagionali in Bahrain, da cui sono usciti sereni e speranzosi. E se la stagione a Maranello inizia così, con una tripletta, c’è da alzarsi in piedi e applaudire il duro lavoro dei tre equipaggi che si sono battuti in pista, ma anche chi ha lavorato dietro le quinte al quartier generale della Ferrari. Che sia il risultato storico (arrivato dopo 53 anni dopo l’ultima volta che la rossa aveva piazzato quattro vetture davanti a tutti, alla 1000 km dell’Osterreichring) di buon auspicio per tutti i tifosi della Ferrari, autrice del miglior esordio possibile. Anche perché l'obiettivo di quest'anno è chiaro anche per Pier Guidi, Calado, Giovinazzi, Molina, Fuoco e Nielsen, e per tutta la squadra di Antonello Coletta: il mondiale deve tornare a Maranello.

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