Nick Kyrgios continua a far parlare di sé, ma ormai più per le sue uscite social che per il tennis. Il campo, infatti, sembra essere l’ultimo dei suoi pensieri: dopo il disastroso Australian Open, con l’eliminazione al primo turno e una condizione fisica ai minimi storici, l’australiano non sembra intenzionato a concentrarsi sugli allenamenti (nonostante voglia giocare negli Usa a Indian Wells). Preferisce invece dedicarsi al suo sport preferito: le polemiche. E dopo i continui attacchi a Jannik Sinner sulla vicenda Clostebol, stavolta Kyrgios ha deciso di spaziare, tirando in ballo addirittura Riccardo Calafiori e, più precisamente, la sua ex fidanzata Benedetta Boeme. Sulle sue stories Instagram, Kyrgios ha ripescato un episodio di quasi nove mesi fa: la scena, diventata virale, dell’ex fidanzata di Calafiori che durante il post-partita di Bologna-Juventus irrompe in diretta e lo bacia davanti alle telecamere di Dazn, interrompendo l’intervista con Giorgia Rossi. Il video, che ai tempi aveva suscitato qualche battuta ma nulla di più, è stato rilanciato dall’australiano con un commento al vetriolo: “La fidanzata marca il territorio perché la giornalista è attraente”, aggiungendo poi con sarcasmo: “Comportamento incredibile”.
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![L'ex fidanzata di Calafiori](https://crm-img.stcrm.it/images/42337622/2000x/20250207-130739689-2011.jpg)
Un’uscita che ha lasciato perplessi, sia per la tempistica (che senso ha ripescare ora un episodio così lontano?) sia per il solito retrogusto polemico. E, neanche a dirlo, l’ennesima frecciata a Sinner non è mancata. Poco prima, infatti, Kyrgios aveva condiviso la notizia della sospensione per doping del portoghese Gonçalo Oliveira, sottolineando con ironia come “gli steroidi vadano bene, ma la metanfetamina no”, con un chiaro riferimento alla vicenda Clostebol che coinvolge il numero uno del mondo. Tutto nasce da una notizia circolata nelle ultime ore: la positività alla metanfetamina del tennista portoghese, numero 245 del ranking Atp, risultato positivo durante un torneo challenger in Messico. L’Itia ha sospeso l’atleta, sottolineando che si tratta di una sostanza vietata e che il giocatore non possedeva alcuna esenzione terapeutica. Insomma, il repertorio non cambia: per Kyrgios, Jannik deve essere condannato.
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