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Ok, ma perché del doping di Sinner a Indian Wells lo sappiamo solo ora? I giornalisti e il sistema tennis hanno voluto proteggere Jannik?

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

21 agosto 2024

Ok, ma perché del doping di Sinner a Indian Wells lo sappiamo solo ora? I giornalisti e il sistema tennis hanno voluto proteggere Jannik?
La notizia della positività al doping di Jannik Sinner (arrivata assieme alla notizia dello scagionamento) ha destabilizzato il mondo del tennis. Ma c’è altro da chiedersi oltre ai fatti in questione: come mai non è stato detto nulla da aprile a oltre metà agosto delle accuse e del "processo" in corso al campione altoatesino? Com'è stato possibile che sia stato solo lui a rivelare la cosa e solamente quando il caso (risalente ad aprile) era chiuso? Se le accuse risalivano ad aprile, perché non è trapelato nulla prima di agosto?

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

La notizia della positività al doping di Jannik Sinner (arrivata assieme alla notizia dello scagionamento) ha scioccato il mondo del tennis. Ma a ben vedere ci sono altri elementi problematici: perché non è stato detto nulla da aprile a ieri delle accuse e del "processo" in corso al campione altoatesino? Com'è stato possibile che sia stato solo lui a rivelare la cosa e solamente quando il caso (risalente ad aprile) era chiuso con la sentenza di contaminazione involontaria per mano del suo fisioterapista (che avrebbe usato una pomata a base di Clostebol per trattare una ferita a un dito e avrebbe poi "passato" la sostanza proibita durante i massaggi a Sinner). Però venuti a conoscenza solo al momento dell’assoluzione. Le due notizie (accusa e assoluzione) sono state date, quindi, contemporaneamente, e dallo stesso "imputato". Non sorge spontaneo, allora chiedersi come mai, se le accuse risalivano ad aprile e riferite a marzo, non sia trapelato nulla prima di agosto? Quattro mesi di silenzio da parte di giornalisti, addetti ai lavori, social. Nemmeno un accenno a quel fatto che avrebbe travolto la figura del tennista in modo clamorosamente negativo. E questo come è stato possibile in un’epoca in cui tutto emerge in modo istantaneo, in cui sappiamo le cose quasi prima che accadano, in cui ogni frame delle nostre vite è immortalato dai nostri smartphone? Volete che non ci siano stati scambi di messaggi su questo? Che nessuno sapesse e che si siano svegliati tutti con un comunicato ufficiale e un post dell’altoatesino in cui dava la sua versione dei fatti?

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I giornalisti non sanno più fare il proprio lavoro? O chi sapeva ha preferito omettere? E in tutto ciò l'antidoping perché nel caso di Sinner non l'ha detto mentre in altre situazioni sì? Noi siamo ovviamente contenti per l’assoluzione di Sinner, ma vogliamo guardare oltre e chiedere, non solo all'antidoping, una cosa forse banale ma realistica: perché chi sapeva non ha parlato? Lo ha fatto per evitare che, oltre al problema all’anca, al terribile periodo che lui stava affrontando ci fosse anche questo ennesimo elemento (non indifferente) di cui parlare? Però c’è chi non si è esentato dal massacrarlo nel momento in cui lui non è andato alle Olimpiadi. E, quindi, come funziona il giochino? Si tace quando serve? Perché sicuramente quello che è stato detto contro di lui per via della tonsillite-non tonsillite non ha giovato proprio al suo stato psicofisico. Jannik ha giocato per mesi con questa spada di Damocle sulla propria testa e, guardate il caso, quelli sono proprio i mesi in cui il rendimento è peggiorato. Non era il terreno migliore per lui? È solo questa la giustificazione? O, forse, come ha detto lui anche prima dell’arrivo dell’ufficialità dell’innocenza, è stato un periodo mentalmente difficile? Sinner, ora, deve occuparsi solo della sua anca, nella speranza che non sia nulla di serio, come ha detto il professor Matteo Bassetti su MOW, anche se negli occhi dell’azzurro non abbiamo visto serenità, tutt’altro.

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