Il tennis ci sta regalando grandi emozioni: da un lato si sta per concludere il Master 1000 di Cincinnati. Dall’altro, invece, sta per iniziare l’ultimo grande Slam della stagione, il torneo degli Us Open. Ma chi sono i favoriti? Tutti parlano di Jannik Sinner e di Carlos Alcaraz, ma dimenticano forse un uomo che non si arrende mai, Novak Djokovic, reduce da un inaspettato oro alle Olimpiadi nonostante l’infortunio al ginocchio. Nole, infatti, con questa medaglia ha finalmente centrato l’unico successo che ancora mancava al suo palmarès. Questo lo fermerà o gli darà ancora più fame di ulteriori risultati? Se finora non lo abbiamo visto in campo è perché, comprensibilmente, ha deciso di prendersi più tempo e di rinunciare sia a Montreal che a Cincinnati, per essere al meglio ai blocchi di partenza del grande Slam, che comincia lunedì 26 agosto. E Djokovic si presenterà a Flushing Meadows da campione in carica, dopo circa due mesi dall’intervento al ginocchio. Sembra di parlare di un robot, di un extraterrestre; invece, è “solo” un uomo che non vuole arrendersi e che non vuole abbandonare quel rettangolo da gioco. Obiettivo? Puntare al 25° trofeo e dare continuità alla striscia di sei anni consecutivi con almeno uno Slam all’attivo.
Ha parlato di lui a Tennis Magazin anche il suo ex allenatore, Niki Pilic: “Novak, il vecchio maestro, è semplicemente di un altro livello rispetto ad Alcaraz e Sinner. È stato nominato sportivo mondiale dell’anno per ben cinque volte, decisione presa da comitati indipendenti. Ma Sinner, Alcaraz e altri prenderanno il testimone della nuova generazione tra uno o due anni. Novak avrà allora 39 anni e non tutto sarà come quando ne aveva 29. Questa evoluzione è molto interessante da seguire”. E, a proposito di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, in che condizioni si presentano al grande Slam? Alcaraz, come su MOW ha sottolieato anche Daniele Bracciali, è reduce dalla sconfitta al primo turno a Cincinnati, su cui sembra aver pesato mentalmente la sconfitta in finale ai Giochi di Parigi proprio contro Nole. Si riprenderà in tempo? Intanto, nel medesimo torneo da cui è uscito anche Matteo Berrettini, Jannik è in finale contro Tiafoe, dopo una gara di oltre tre ore vinta in modo inaspettato contro Alexander Zverev, in cui non sono stati difficili da notare i problemi fisici dell’altoatesino, che potrebbero essere l’unica incognita nella corsa al trofeo. Problemi all’anca? O solo stanchezza accumulata? In merito ai problemi di Sinner era intervenuto lo stesso Paolo Bertolucci: “Il numero uno che si porta appresso a un peso specifico rilevante e richiede a Jannik un impegno diverso sotto tutti i punti di vista, in particolare fuori dal campo. La lontananza dai campi di allenamenti per curarsi e rimettersi fisicamente in sesto, hanno compromesso ulteriormente la condizione fisica che già non era particolarmente brillante. Sinner tornerà al top ma serviranno pazienza e prudenza”.
Motivo per cui, intanto, deve centrare l’obiettivo della vittoria del Master 1000, in cui non ha incontrato poche difficoltà, che lui stesso ha ammesso: “Questa vittoria significa moltissimo per me. Sto attraversando un momento molto diverso rispetto ai periodi precedenti; quindi, sono molto felice per un risultato come questo, indipendentemente da ciò che accadrà. Per quanto riguarda l’aspetto fisico, è chiaro che devo migliorare: se voglio vincere Grand Slam o titoli più importanti, è evidente che devo essere più in forma. Comunque, ho cercato di rimanere mentalmente concentrato sulla partita, e di questo sono molto orgoglioso. Non posso giocare un numero maggiore di partite per prepararmi agli Us Open, quindi sono molto felice. È stata una partita dura, molto emozionante. C’è stata tanta tensione da parte di entrambi, ho avuto degli alti e bassi che è normale quando giochi più di tre ore. Zverev ha servito benissimo, posso essere orgoglioso di me. A volte devi giocare un po’ d’istinto, e credo che oggi sia stata questa la mia forza. Questa vittoria significa molto per me in questo momento, per quello che ho passato recentemente. So che devo migliore fisicamente, se voglio vincere Slam e grandi tornei. Ho cercato di stare mentalmente nel match”. Jannik, il primo italiano in finale a Cincinnati, stasera deve battere Frances Tiafoe, che ha battuto Holger Rune nell’altra semifinale, anche se sembra che il più grande ostacolo fosse quello di Zverev, che è stato a pochissimi passi da diventare numero due del mondo, obiettivo fallito proprio a causa di quest’ultima sconfitta. Non è detto che non sia uno dei nomi che può dar fastidio proprio a New York, visto che difficilmente non mette in difficoltà qualunque avversario, soprattutto se è mentalmente in forma.