La mail è delle 10:30, arriva da Dorna, l’oggetto non lascia grande spazio a interpretazioni: “Pirelli diventerà MotoGP™ tyre supplier dal 2027”. Fuori Michelin, dopo 11 anni, dentro Pirelli, che ha messo un piede nel motomondiale nel 20244 come fornitore per Moto2 e Moto3. È stato siglato un accordo di cinque anni dunque, che prevede la presenza di Pirelli in MotoGP almeno fino al termine della stagione 2031, mentre il passaggio di testimone che si svolgerà proprio con l’introduzione del nuovo regolamento che vedrà MotoGP con motori da 850 cc.

Restano aperte diverse questioni, una su tutte l’altro grande, enorme campionato del mondo: la Formula 1. Pirelli infatti sarà Global Tyre Partner della F1 almeno fino alla fine del 2027, ma ora che si è presa sulle spalle il motomondiale non è detto che non intenda proseguire oltre considerando l’impegno mastodontico che verrà richiesto dalla MotoGP, quantomeno in termini tecnici e logistici. Anche perché attualmente Pirelli è fornitore unico anche per la Superbike e gestire tre campionati di questa caratura appare decisamente impegnativo anche per un marchio forte, sano e strutturato come Pirelli.
Altro interrogativo invece è sull’addio di Michelin, che Piero Taramasso ha spiegato così in una nota per i giornalisti: “Vorrei condividere con voi alcune parole a proposito del futuro di Michelin in MotoGP e MotoE. Dopo lunghi mesi di discussioni a proposito dell’estensione del contratto di Michelin dopo la stagione 2026, Dorna ha deciso di scegliere un unico fornitore di pneumatici per tutte le classi. Questo significa MotoGP, Moto2, Moto3, MotoE e anche le serie come Rookies Cup e Talent Cup. Sfortunatamente questo approccio non è un’opzione per Michelin, che ha sempre dato priorità a MotoGP e MotoE. La MotoGP rappresenta l’apice delle corse motociclistiche e a noi serve come principale terreno di prova per tutte le innovazioni tecnologiche. La MotoGP è la piattaforma in cui Michelin sviluppa le conoscenze, raccoglie dati e raggiunge record in collaborazione con i costruttori e i migliori piloti del mondo. Rispettiamo la decisione di Dorna, rimarremo tyre supplier per il 2025 e il 2026 per la MotoE e la MotoGP, continuando a lavorare a stretto contratto con i nostri partner”.
In breve: Dorna vuole lo stesso fornitore per tutte le categorie e Michelin non è disposta a farlo. Difficile dire, attualmente, se si tratti di una regolamentazione richiesta da Liberty Media, in procinto di acquistare il motomondiale e con cui Pirelli ha ottimi rapporti, o se invece è più un tema di branding legato a operazioni commerciali più o meno importanti, quindi sinergie e accordi tra investitori che possono (o meno) realizzarsi a seconda del gommista che rifornisce i costruttori. Resta da capire, infine, che impatto possano aver avuto sulla decisione i malumori di alcuni piloti - come Jorge Martín a Sepang o Bagnaia dopo il GP della Thailandia - nel confronti di Michelin, che in questi anni di crescita costante in termini di prestazioni e tempi sul giro è stata più volte al centro della polemica. Va detto anche che forse i francesi non hanno tutta questa voglia di continuare ad investire in un campionato in cui le prestazioni, dal 2027, andranno verosimilmente a calare e non a incrementare: difficile parlare di record e nuova avanguardia tecnologica se la cubatura dei motori cala e la potenza delle moto (al pari della velocità) subisce a sua volta una riduzione.
In tutto questo, la sensazione è che lo spettacolo potrà guadagnarne: Pirelli porterà una filosofia diversa in pista e i piloti dovranno adattarsi. Esattamente come hanno imparato a sfruttare l'anteriore Bridgestone prima e il posteriore Michelin poi. Di risposte, a quel punto, ne saranno già arrivate diverse.
