L'aveva promesso poco meno di una settimana fa: "Al Mugello devo concretizzare la mia velocità anche al sabato, non posso fare brutte figure". Oggi, al Mugello, con il sound di Rock And Roll All Night in testa, Pecco Bagnaia ha vinto la sua prima Sprint Race stagionale. Fino a stamattina, nel sabato del villaggio della MotoGP, il campione del mondo in carica non aveva mai fatto meglio del quarto posto. Il tormentone stava ormai diventando trito e ritrito: "Pecco per reagire la domenica ha bisogno di sbagliare la Sprint Race". Un motivetto che Bagnaia ha più volte cercato di zittire, senza mai riuscirci del tutto. Forse, per azzerare definitivamente queste chiacchiere, dovrà assestare un altro capolavoro domani, in Gara. Tuttavia in MotoGP conta solo il presente, e l'oggi ci dice che Pecco ha autografato un sabato di assoluta sostanza in Toscana. Partenza ineccepibile dalla seconda casella, primo alla San Donato, primo per tutta la gara. Sempre sul piede dell'1'46"basso, salvo una brevissima divagazione sull1'46 e mezzo al giro otto, che ha pericolosamente consentito a Marc Marquez di avvicinarsi: "Lì ho visto Martin cadere sul maxischermo a lato della Poggio Secco, ho pensato di poter rallentare un po' perché non pensavo Marquez fosse già lì attaccato, ma appena ho visto che si avvicinava sono tornato a spingere per riaprie il gap" - racconta con calma Pecco in sala stampa, trasmettendo la sensazione di avere tutto sotto controllo.
Quello di Pecco è un sabato di sostanza non solo dal punto di vista agonostico, ma anche mediatico. Nell'incontro coi giornalisti Bagnaia parla della sua partenza perfetta, del fatto che domani - pur scattando una fila più indietro per la penalità ricevuta - potrebbe bastare replicarla per ritrovarsi nuovamente davanti a tutti alla prima curva. Inevitabile, in questo frangente, ricollegarsi alla sanzione per impeding inflittagli dopo l'incrocio di traiettorie con Alex Marquez nelle Prequalifiche: "Se mi aspettavo la penalità? No, sicuramente no, abbiamo dimostrato chiaramente attraverso la telemetria che c'è stato un po di show. È abbastanza ridicolo, ma diciamo che di cose ridicole con le penalità ne stanno succedendo veramente tante. Per esempio ieri c'è stato un caso identico al mio ma non è stato penalizzato, l'anno scorso qua nessuna penalità per una cosa esattamente uguale in qualifica, più quello che è successo oggi con Enea...nessun pilota è contento della situazione con gli steward perché ogni volta prendono delle decisioni molto discriminanti".
Ci si chiede se si possa trasformare questa insoddisfazione generale in forza collettiva e propulsiva per cambiare l'organo che arbitra la MotoGP: "Perché non ci uniamo tra piloti e team manager per scrivere una lettera e cambiare la situazione? Non so come si possa fare - commenta Pecco - a Portimao siamo caduti io e Marc e mi è stato detto che non mi penalizzavano perché ero caduto anch'io. Ma oggi cos'è successo tra Martín e Bastianini? È caduto solo Bastianini, eppure la penalità non c'è. Stessa cosa tra Oliveira e Quartararo. È molto altalenante il giudizio, non c'è un filo logico in quello che scelgono. Sopratutto ieri mentre parlavo con la Direzione Gara e stavamo facendo un discorso serio, mentre pensavo stessero capendo ciò che dicevo, è uscito il comunicato delle tre posizioni di penalità. Non c'è modo di parlarci, non ascoltano e prendono delle decisioni veramente discutibili". Bagnaia non è banale nemmeno quando gli viene domandato del pubblico del Mugello e della motivazione trasmessa dalla gente assiepata sulle colline toscane: "Il pubblico è fantastico, anche se onestamente non mi piace quando fischia (Pecco si riferisce ai fischi rivolti a Marc Marquez durante il podio della Sprint Race, ndr), è un qualcosa che non sopporto su di me, quando ad esempio mi è capitato a Barcellona non l'ho sopportato. Ma non sopporto neanche quando viene fatto in Italia sugli altri, perché penso sia irrispettoso. In ogni caso non posso gestirla questa cosa, spero migliori in futuro".
Il momento più emozionante del sabato del Mugello coincide con la premiazione della Sprint Race: i primi tre classificati stappano il Prosecco, la tribuna centrale intona Mameli a cappella, Pecco raccoglie l'invito e il tutto diventa ancora più magico. "L'inno cantato così è qualcosa che mi emoziona molto e che ha fatto la differenza", confessa il campione del mondo in carica, che poi chiude il suo media scrum in bellezza, siglandolo come se fosse una hit dei Kiss: "L'ultimo giro di oggi? Mi sono ca*ato addosso (risate generali in sala stampa). Sì perché la curva 10 (la Scarperia, ndr) è molto simile alla 5 di Barcellona (dove Pecco cadde settimana scorsa, all'ultimo giro, mentre guidava la Sprint catalana), fetente. Ma stavolta me la sono giocata nella maniera giusta. Al Montmeló è bastata farla un pelo più piano per stendermi, oggi l'ho fatta molto più piano".