Vi è mai capitato di uscire (spaesati) da una lunga storia d’amore e cercare ovunque una vita che risultasse identica a quella che si era appena persa? A Pecco Bagnaia è successo, solo che gli affari di cuore non c’entrano niente e c’entra, piuttosto, la storia d’amore avuta con la vecchia Desmosedici. Una GP24 rimasta talmente indimenticabile da far quasi pretendere che la GP25 fosse perfettamente uguale. Ma uguale non lo è e, soprattutto, non potrà mai esserlo perché, come abbiamo già raccontato, il regolamento vieta il famoso passo indietro che tanti faciloni consideravano semplice e possibile. Pecco Bagnaia aveva cominciato a dirlo già a Le Mans, l’ha in qualche modo ribadito a Silverstone e, adesso, è uscito definitivamente allo scoperto: “Non faremo paragoni con quanto funzionava qui nel 2024. Questi confronti non sono utili, soprattutto per i tecnici: ci stiamo concentrando su ciò che abbiamo attualmente e svilupperemo soluzioni per questo”.

Già dalle libere di questa mattina, Bagnaia (decimo a fine turno dopo aver montato le hard, ma con un buon passo fin lì) ha lavorato con la forcella che aveva scartato in passato e con accorgimenti sulla GP25 che dovrebbero permettergli di trovare un feeling migliore. Provare qualcosa di diverso, quindi, e lavorare con ciò che si ha, cercando di esaltare i punti di forza e trasformando in semplici caratteristiche, piuttosto che in limiti, quei comportamenti della moto che fino a qui hanno fatto sembrare tutto difficile. Fin troppo difficile. “Sappiamo che quest'anno dobbiamo pensare un po' fuori dagli schemi , perché la moto non si comporta come ci aspettavamo o come si è sempre comportata – ha spiegato Pecco nel media scrum di Aragon - quindi dobbiamo lavorare in un'altra direzione e cercheremo di farlo anche qui. I difetti? Non si sa con esattezza, ma la soluzione è provare”.
E’, di fatto, un ricominciare da capo anche se ci si conosce già, ma questa volta con l’obiettivo di andare a conoscere bene quelle differenze che sembravano impercettibili e che invece hanno fatto sì che ogni scenario cambiasse. E pure che Marc Marquez prendesse il largo. “Alla fine – ha aggiunto il 63 - quest'anno poche cose hanno funzionato davvero nel setup, quindi non dico che dobbiamo sperimentare e fare cose folli, ma provare soluzioni diverse. Gli ingegneri sanno meglio di noi cosa fare, ma in generale sembra che questa moto tenda ad avere i pesi spostati in modi diversi, quindi dobbiamo pensarci e cercare di adattarci per trovare il lato positivo. I risultati poi arriveranno”.

Nessun segno di cedimento emotivo, niente che possa lasciar pensare che le voci di una possibile separazione già a fine stagione tra Pecco e Ducati abbiano un qualche fondamento di verità, con Bagnaia che, anzi, racconta di aver infuocato il telefono di Dall’Igna e quello degli ingegneri di Borgo Panigale. “Non è che non ci dormo la notte – ha spiegato – ma è chiaro che questo è il mio lavoro, è quello che faccio e che voglio fare bene. Negli ultimi due GP siamo stati abbastanza forti, anche se le cose sono andate come sono andate”.
Ci vorrà tempo. Ma anche questo non significa che Pecco bagnaia è arreso, anche perché qualcosa di molto simile l’aveva già vissuto. “So quale è il mio potenziale – ha concluso - so che sono qui per vincere gare e non avere la possibilità di vincere rende tutto difficile, ma posso sempre analizzare le cose in modo lucido, cercando di dare il massimo per la squadra. Stiamo lavorando tutti nella stessa direzione. Anche nel 2022 c’è stato un periodo difficile: ero indietro di 91 punti e c'è stato un momento come quello di adesso, così ho parlato con la squadra e abbiamo trovato una soluzione che poi mi ha portato a vincere il campionato. Quindi non è la prima volta, e cercheremo di trovare una