A Maranello da giorni si continua per la via del silenzio mentre, in tutto il resto del mondo, le voci sul possibile addio al muretto del team principal Mattia Binotto continuano ad aumentare. Una notizia data ormai per certa, alla quale manca solo l'ufficialità della scuderia che - secondo i rumors più vicini alla squadra - arriverà solo quando le due parti avranno raggiunto un definitivo accordo in termini economici e di segretezza.
E mentre si discute dei motivi dell'addio di Binotto, tra colpe, insuccessi e previsioni sbagliate, si fa sempre più accreditato il nome del suo possibile sostituto: il francese Frédéric Vasseur, attuale team principal della scuderia Alfa Romeo Sauber.
Vasseur ingegnere classe 1968, è il Managing Director & CEO e Team Principal della Sauber, la scuderia svizzera che oggi porta il nome di Alfa Romeo Racing ORLEN. La sua carriera del mondo del motorsport prende il via nel 1996 quando a soli 28 anni fonda il Team ASM in collaborazione con Renault. Un progetto che ha presto portato al successo, vincendo nel 98 il campionato francese di Formula 3 e conquistando ben quattro volte il campionato di Formula 3 Euroserie dal 2004 al 2007, lanciando le carriere di piloti del calibro di Lewis Hamilton, Romain Grosjean, Paul di Resta e Jamie Green.
Dall'amicizia con Nicolas Todt, figlio di Jean Todt e attuale manager di Charles Leclerc, nel 2004 nasce l'ART Gran Prix, una scuderia che si afferma subito nei campionati cadetti alla Formula 1, vincendo otto volte i titoli tra GP2 e GP3 nel campionato costruttori e undici in quello piloti. L'ultimo ha lanciato George Russell in Formula 1 dopo il successo con ART Gran Prix nel 2018. La sua carriera si è estesa con l'azienda Spark Racing Technology che alla fine del 2013 è riuscita ad ottenere un contratto dalla FIA per la produzione di 40 telai per la stagione inaugurale della Formula E. La sua carriera in Formula 1 come team principal è iniziata nel 2016 quando Vasseur è diventato il numero uno della scuderia Renault, un ruolo che però ha mantenuto solo fino alla fine della stagione quando ha scelto di dimettersi dopo diversi problemi di gestione della squadra con l'amministratore delegato Cyril Abiteboul. A luglio del 2017 l'ingegnere francese è passato a Sauber, dove è stato assunto per ricoprire sia il ruolo di amministratore delegato che team principal della squadra. L'ipotesi di vederlo in Ferrari a partire dal 2023 già però divide i tifosi: da una parte c'è chi sostiene che un cambio ai vertici di Maranello sia necessario dopo la delusione del 2022 mentre dall'altra parte ci si domanda se il solo rimuovere la figura di Binotto basti per modificare i problemi alle fondamenta del team.
Inoltre la figura di Vasseur si è guadagnata una cattiva nomea nel 2021 tra i tanti tifosi italiani per il trattamento riservato ad Antonio Giovinazzi alla fine del suo contratto con Alfa Romeo quando, al termine della scorsa stagione di Formula 1, è stato sabotato dal suo stesso team in più di una occasione. Da addetti ai lavori e insider Vasseur viene descritto come un uomo "diretto ed estremamente cinico", uno che non si fa problemi a scegliere una prima e una seconda guida, a mettere all'angolo piloti "non affini al progetto" e che quindi non fa prigionieri, dentro il box ma anche davanti alla stampa. Un atteggiamento completamente contrario a quello di Binotto, sempre restio ad ammettere i singoli errori del team e dei piloti, difendendo a spada tratta - anche nel corso di questa stagione difficile - le scelte più discutibili del suo muretto.
Un cambio che potrebbe piacere ai vertici Ferrari che, secondo i rumors, non avrebbero apprezzato questo atteggiamento "giustificatorio" di Binotto nel 2022, ma che spaventa gli italiani: "Finirà per fare in Ferrari quello che ha fatto ad Antonio Giovinazzi” si legge in decine e decine di commenti online, dove gli italiani ricordano l'addio alla Formula 1 del nostro pilota italiano, sostituito per il pagante Zhou Guanyu (che nel 2022 ha stupito tutti con il proprio talento, nonostante il pregiudizio iniziale) e messo all'angolo dalla sua stessa squadra per gran parte del 2021. Scelte tecniche e strategiche che per tutta l'ultima parte della sua carriera nella massima serie hanno mortificato il pilota pugliese, in quello che sembrava quasi un sabotaggio interno.
Una situazione che oggi fa riflettere i tifosi italiani: "Davvero lui è la soluzione giusta per ricucire il team?" si chiedono gli appassionati. Ma la risposta, adesso, è solo nelle mani della dirigenza Ferrari.