Ci vuole pazienza, per tifare Italia. Ci vuole coraggio, per diventare il ct di questa Nazionale. Gennaro Gattuso di cuore ne ha da vendere. Lo ha dimostrato per anni con contrasti e rincorse. Di tempo, però, ne avrà poco: un anno, cioè il periodo in cui si giocherà l’accesso al Mondiale. Tutto in poche partite. L’idea di progettualità per l’ennesima volta rimandata a risultato raggiunto. Magari riusciremo a qualificarci, ma sarà comunque “l’anno zero”. Andrea Scanzi definito così la situazione dell’Italia: “Una sorta di stagnazione così sistematicamente orrenda che, di fatto, non riesci neanche a star dietro a tutti i disastri che combina”. L’ultima scelta discutibile è appunto quella di Ringhio come ct. Da allenatore Gattuso “ha combinato pochino”, ma sulla panchina Nazionale potrebbe “clamorosamente eccellere”. In sintesi: “O ci fai qualificare o non ti confermiamo neanche sotto tortura”. L’aut aut imposto da Gabriele Gravina è sotto gli occhi di tutti. “Tutto può essere”, scrive ancora Scanzi sul Fatto Quotidiano, “nella giostra schizofrenica e spesso mefitica del calcio nostrano, ma la sensazione è che si stia proseguendo nel raschiare il barile. Gattuso è una decisione che attiene al metafisico, o se preferite a una sorta di ‘speranza nell’effetto osmosi’”, ovvero che il ct possa trasmettere la mentalità vincente ai suoi giocatori, già fiaccati da delusioni con i club (si vedano gli interisti) e nelle prime due partite del girone. Scanzi sintetizza il possibile ragionamento del presidente della Figc: “Visto che i giocatori non amano la Nazionale e non hanno grinta, prendiamo uno che in campo dava tutto e per i colori azzurri morirebbe. Così, magari, questi carciofi travestiti da calciatori impareranno dal suo esempio”. E a quel punto qualcuno deve aver manifestato qualche dubbio, dati gli scarsi risultati ottenuti finora da Gattuso. La risposta di Gravina è da immaginarsi più o meno in questo modo: “Avete ragione, ma non abbiamo altre opzioni”.

L’eroismo di Ringhio è sempre stato evidente, peccato che sia stato “scelto più per ripiego che per convinzione: quello che volevano davvero ha rifiutato (Ranieri), riprendere Mancini dopo il suo odioso addio alla Nazionale sarebbe stato da deficienti e/o masochisti veri, Pioli costava molto di più (e col cavolo che accettava un solo anno di contratto) e tutte le altre opzioni (Cannavaro, De Rossi) erano ancora più lunari”. Eppure, “conoscendo Gravina” per Scanzi l’incarico poteva andare a qualcuno di ben peggiore, e almeno il nuovo ct è “simpaticissimo nelle conferenze stampa (soprattutto quando sfancula Salvini)”. “Al tempo stesso, ripiegare su Gattuso – dopo otto giorni di fumate nere, figuracce e suicidi mediatici – sa di ultima spiaggia”. Lo scenario più probabile resta comunque lo spareggio, dunque arrivando secondi dopo la Norvegia. Gli ultimi due “si sono rivelati funerei tanto per Ventura quanto per Mancini. Rino spera di non essere il terzo”. Insomma, non resta che sperare: “Buon vento, Ringhio”.
