Un incidente così era da tempo che non si vedeva, e soprattutto uno spavento del genere erano anni che non lo provavamo. Succede tutto in un istante, all’ultimo giro di gara della IndyCar Series corsa sullo short track di Newton nello Stato americano dell’Iowa. Appena superata la curva, ecco che due vetture si toccano, il frontale della monoposto di Sting Ray Bobb, infatti, colpisce in pieno il retro dlla Arrow McLaren di Alexander Rossi, prende vita così uno degli incidenti più terrificanti degli ultimi anni, che rischiava veramente di terminare in una immensa tragedia, e per fortuna che c’era il tanto criticato aeroscreen, sennò…
Dopo il primo contatto in pista, l’auto di Ray Robb ha letteralmente spiccato il volo, ricascando rovinosamente sul tracciato e capovolgendosi numerose volte su sé stessa. A quel punto Rossi sembra aver perso il controllo della sua McLaren, che ha finito la propria corsa sbattendo contro le barriere di protezione, e causando anche un altro (pauroso) incidente, quello tra Ed Carpenter e Kyle Kirkwood; ma fortunatamente nessuno dei quattro piloti ha riportato ferite. Nelle dichiarazioni post gara Rossi ha riportato alcune anomalie della propria vettura, dichiarando alla Espn come “erano gli ultimi quattro giri ed eravamo senza carburante, non so perché, e non so perché sono stato colpito”. Comunque sia, anche questa volta dovremmo dire grazie all’aeroscreen, che sembra aver evitato per l’ennesima volta una tragedia in pista. Si tratta di quella sorta di cuscinetto, adottato a partire dal 2020 IndyCar Series tra varie polemiche che riguardavano essenzialmente l’estetica delle monoposto, che circonda il posto guida, e che ha l’obiettivo di proteggere i piloti da eventuali urti alla testa, soprattutto durante i capottamenti.