Nick Kyrgios torna a far sentire la sua voce e lo fa schierandosi in prima linea nella battaglia della Ptpa, l’associazione dei giocatori fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil per contrastare il dominio delle istituzioni che governano il tennis. Insieme ai suoi colleghi, il tennista australiano ha denunciato l’Atp, la Wta, la Itf e l’Itia, accusandole di mancanza di trasparenza, gestione autoritaria e disuguaglianze nei compensi dei giocatori. “I giocatori sono insoddisfatti, e lo sono anche io. Tutti sapevamo che qualcosa stava accadendo dietro le quinte e volevamo agire per il futuro del tennis”, ha dichiarato Kyrgios a Sky Sports. La denuncia della Ptpa è un documento di 163 pagine che punta il dito su diversi aspetti critici del circuito: dal calendario insostenibile, al sistema di classifica, ai test antidoping invasivi, fino ai guadagni ben inferiori rispetto ad altri sport.

Uno dei problemi principali è l'assenza di una vera associazione indipendente per i tennisti: “Il tennis è l’unico sport senza un sindacato dei giocatori. L’Atp ha troppo potere e non deve rendere conto a nessuno. Questo deve cambiare”, ha spiegato Kyrgios. Nel mirino anche le continue variazioni delle palline da torneo a torneo, una situazione che penalizza i giocatori e aumenta il rischio di infortuni. Ma il punto più delicato della denuncia riguarda l’Itia, l’agenzia responsabile dell’integrità nel tennis, accusata di adottare due pesi e due misure nei suoi procedimenti. In particolare, la Ptpa fa riferimento al caso Jannik Sinner, criticando il trattamento riservato al numero uno del mondo rispetto ad altri atleti: “L’Itia ha dimostrato nell'agosto 2024 che il suo approccio autoritario è arbitrario e selettivo. Quell'anno, Jannik Sinner è risultato positivo due volte a uno steroide anabolizzante vietato, ma l'Itia ha accettato immediatamente la spiegazione secondo cui si era trattato di un errore del fisioterapista e gli ha permesso di competere agli Us Open, che poi ha vinto. Altri giocatori, invece, sono stati perseguiti per oltre un anno per casi molto meno chiari", si legge nel documento.

Se da una parte questa affermazione conferma l’innocenza di Sinner, che aveva sempre dichiarato di essere stato vittima di un errore medico, dall’altra accende i riflettori su un sistema accusato di gestire le vicende antidoping con discrezionalità, favorendo alcuni e punendo altri senza criteri chiari. La battaglia della Ptpa è solo all’inizio, ma con nomi pesanti come Kyrgios e Djokovic in prima linea, il tennis potrebbe essere di fronte a una delle sue rivoluzioni più importanti.