Continua la serie Behind The Dream, un lungo lavoro di Mauro Talamonti per Honda HRC dedicato al Team Repsol, a partire da Marc Marquez e continuando con chi gli sta vicino, come Shiba, l’uomo che gestisce la ricambistica. Stavolta è stato il turno di Filippo Tosi, ingegnere elettronico, e Yokota Yuta, ingegnere software. Filippo racconta di essere stato sempre molto interessato alla tecnologia, ai computer. Questo per me era il lavoro che avevo fare. Yokota è più giovane, 28 anni, racconta dell’università e degli inizi in Honda.
Poi parlano del fuso orario quando si lavora lontano dal circuito e Marc Marquez spiega parte di quello che ha ripetuto costantemente quest’anno: “Quando cominciano a lavorare in Europa in Giappone dormono e viceversa, quindi è difficile e volta mi sento come se stessimo perdendo per strada delle belle idee solo perché non condividiamo le informazioni. E questo sarà molto importante per il futuro”.
È anche questo che Marc intende quando chiede alla Honda un nuovo modo di lavorare più 'europeo' rispetto ad ora. La pandemia ha concentrato il motomondiale in Europa e, in questi due anni, le case giapponesi hanno pagato la distanza. La sensazione, quindi, è che Marquez stia chiedendo ad HRC di spostare buona parte del suo reparto corse nel vecchio continente.
“Lavorare con Marc per me è incredibile”, racconta poi Tosi, dandoci una piccola misura del talento di Marquez. “Non solo è un pilota velocissimo, a volte dopo un turno in pista lo vedo prendere un foglio di carta, una penna e scrivere la telemetria a mano. Il fatto che lui riesca a sentire tutte queste cose è già qualcosa di incredibile, ma poi quando torno al computer e controllo i numeri è esattamente come ha detto. Penso davvero che sia qualcosa dell’altro mondo”.
“È vero che questo è stato un anno difficile, ma credo che ci siano tante ragioni per questo e solo alcune dipendono da noi. Per esempio l’infortunio di Marc. Sono sicuro però che tornerà competitivo, noi dobbiamo analizzare le cose oggettivamente e credere nelle nostre capacità per migliorare la moto. Siamo le stesse persone che hanno vinto così tanto in fila e sono sicuro che ci riusciremo”. Resta da capire fino a che punto Honda sarà in grado di costruire una moto vincente e se Marc, ancora convalescente, riuscirà a sfruttarla.