Marc Marquez arriva in conferenza stampa a Misano con un sorriso largo. Per la prima volta in carriera ha portato a casa 37 punti in un weekend, l’ha fatto dominando il venerdì e prendendosi sia pole position che record della pista. Lui dice che a Misano dovrà ripartire dai risultati dell’Austria, non da quelli di Aragon che tra layout del circuito e condizioni dell’asfalto l’hanno aiutato enormemente. Così pensi: a Misano la pista è diversa, sarà tutto diverso. Eppure la sensazione è che Marc sia piombato sulle colline della riviera come un drago sputafuoco a cui qualcuno ha inavvertitamente rotto le catene.
Nel giovedì della conferenza stampa Marc si muove come il padrone di casa, si espone più del normale nelle dichiarazioni (sugli hater online, ma anche su Pecco Bagnaia e suo fratello Alex) e non fa niente per nascondere la sua enorme sicurezza. È attento in maniera maniacale agli avversari e te ne accorgi durante un giochino pensato da Dorna per i social, quando lui dimostra di essere l’unico ad aver studiato la statura dei colleghi. Come mai? Se puoi studiare i dati di altri sette piloti con la tua moto, sapere quanto pesano e quanto sono alti può aiutarti a capire meglio le piccole differenze in accelerazione e frenata. Così dice anche che Aleix Espargarò è più alto di quello che sembra perché uno da vecchio si accartoccia. È spregiudicato come nel 2019, ma più ottimista.
La sera, parlando con il collega britannico Simon Patterson, ci rendiamo conto di avere la stessa sensazione: “Gli altri hanno paura di lui”, dice a un certo punto Simon. Può essere, di certo non è il Marc di un paio di settimane fa e nemmeno quello di inizio anno. Per quanto la GP23 paghi uno o due decimi al giro rispetto alla GP24, questo Marquez potrebbe anche colmare il gap. Se dovesse farlo potremmo considerare il mondiale riaperto per lui, specialmente considerando il calendario: correre di nuovo a Misano gli darebbe un’altra spinta e partire per l’Asia - in circuiti in cui l’asfalto è simile a quello di Aragon - gli sarebbe d’aiuto.
Fortunatamente per noi che lo guardiamo dalla televisione c’è altro: a Misano stiamo per vedere quel Marc Marquez che qualcuno si era aspettato a inizio stagione, quello che tira fuori qualcosa in più, che mette paura, che ci prova. E questa è una buona notizia per lo sport considerando che gli altri, a partire da Bagnaia e Martín, cominceranno ad armare i missili della contraerea. Nessuno più di loro detesta l’idea di vedere Marc Marquez col trofeo del vincitore tra le mani e sono cresciuti abbastanza da permettersi di impedirglielo. Resta il fatto che il livello di questa MotoGP sta per salire ancora, il sangue in pista che Dorna si auspica per il suo show è in fase di consegna e tutti, nel paddock di Misano, sentono la tempesta che arriva.