Da pochi giorni è stato eletto presidente della MSMA, l’associazione costruttori della MotoGP, e in pochi anni è riuscito a diventare un punto di riferimento nel paddock per tutti e non solo per quella Aprilia che lo aveva chiamato per prendere in mano il timone e con cui ha firmato i successi del marchio di Noale in queste ultime stagioni. Massimo Rivola non ha bisogno di presentazioni, ma se proprio serve, come lui stesso aveva detto a MOW non molto tempo fa, la definizione che preferisce è “uno ossessionati dai giovani e del futuro”. In Ferrari, prima dell’esperienza in Formula1, si occupava proprio dei giovani di talento e le corse ce l’ha nel sangue da sempre. L’incontro con le due ruote ha poi segnato l’amore definitivo, con Rivola che ha costruito una squadra capace di diventare a tutti gli effetti l’unica anti-Ducati, se si considera che la sola moto a vincere una gara in MotoGP in questa stagione che non è uscita da Borgo Panigale è stata proprio una Aprilia.
Di fatto è l’uomo del futuro. Solo che il futuro a cui ci viene da fare riferimento qui e adesso non c’entra niente con i risultati, con la stagione che verrà e, tutto sommato, nemmeno con il colpaccio messo a segno in 48 ore per portare Jorge Martin in sella a una RS-GP dal 2025 (con tanto, a questo punto, di numero 1). Il futuro che è già certo è un altro e fa riferimento ai modi. Garbati sempre. Eleganti anche nella contrapposizione. In una parola sola? Sportivi.
E’ venuto da pensarlo dopo due episodi avvenuti nel pazzesco week end di Barcellona e che hanno avuto per protagonista proprio il CEO di Aprilia. Uno è raccontato anche da un video pubblicato sui canali social della MotoGP in cui si vede Pecco Bagnaia, con ancora addosso l’odore della delusione per il mondiale appena perso, che cammina in corsia box e Rivola che quasi lo insegue correndo per poi fermarlo e parlargli. “Voglio farti i complimenti – gli dice – perché tu e Jorge avete fatto una stagione impressionante: la più corretta che abbia mai visto. E dopo ogni gara siete stati dei veri gentiluomini, davvero. Molti avrebbero da imparare da voi due”. Parole dette non con gli occhi da manager spietato “tutto numeri e vita mia con morte tua”, ma con gli occhi quasi di un padre che in quel momento vuole sottolineare la vittoria vera, abbracciando, da avversario a sua volta sconfitto, lo sconfitto di giornata. Roba, appunto, da sportivi veri e che suona tanto di futuro, soprattutto dopo aver visto l’impronta che hanno voluto dare alla nuova MotoGP i due grandi protagonisti di questo 2024. Sicuri che vi mancano le scazzottate, le parole grosse fuori dal box, l’odiarsi oltre la rivalità?
Ecco, se vi mancano non dovrebbero. Perché il futuro, ormai è chiaro a tutti, sarà diverso. E probabilmente del tutto migliore. La rivalità? Non mancherà comunque. Solo che la dimostrazione che si può essere rivali restando dei gentiluomini l’ha data proprio le stesso Rivola e negli stessi giorni. Questa volta rispondendo duro a Davide Tardozzi di Ducati, ma con quella durezza che riesce a risultare elegante e sottile. “Se Aprilia vuole comprare il numero uno vedremo se riuscirà a tenerlo il prossimo anno” – aveva scherzato Tardozzi, riferendosi al fatto che verosimilmente Jorge Martin correrà con l’1 sul cupolino di una Aprilia dopo averlo conquistato con una Ducati. “Penso che abbiamo speso meno di loro per il numero 1” – è stata la risposta geniale e pungente di Rivola. Anche nei dissing, insomma, l’eleganza non starà nel risparmiarsi colpi, ma nel modo di darseli. E su questo Aprilia, oltre a un campione nel mondo nel box, ha pure un maestro già al timone.