Non è servito neanche trovarsi sotto lo stesso cielo, quello lussuoso e sfavillante di Dubai, per riavvicinarli. Anzi, più che un incrocio, quello tra Jannik Sinner e Anna Kalinskaya sembra essere stato un viaggio parallelo senza punti di contatto. Lui è rimasto solo pochi giorni, giusto il tempo di valutare dove potrà allenarsi nei mesi di squalifica, prima di tornare a Sesto a godersi un po’ di riposo tra famiglia, sci e aria di casa. Lei, invece, è rimasta più a lungo, anche se in campo non ha lasciato il segno: l’ennesima sconfitta al primo turno, stavolta per mano di Elina Svitolina, ha chiuso la sua esperienza al Wta 1000 di Dubai. Dopo la parentesi a Dubai, i due hanno preso direzioni opposte. Sinner è tornato nella sua dimensione ideale: la montagna, le piste da sci, la tranquillità. Un modo per staccare prima di concentrarsi su un periodo di lavoro intenso, perché se c’è una cosa che il numero uno al mondo non vuole fare è perdere tempo. A Dubai, infatti, non era per vacanza, ma per sondare il terreno e trovare soluzioni per allenarsi in privato, visto che la squalifica gli impedisce di usare impianti Atp o federali fino al 13 aprile.
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Kalinskaya, invece, ha scelto di volare a Miami, la città che ormai è diventata la sua base fissa. Tra un po’ di relax e le solite tappe tra shopping e locali, cercherà di ricaricare le batterie prima di volare in Messico per il Wta 500 di Merida, dove ha ricevuto una wild card. Ma la verità è che la sua stagione non è partita nel migliore dei modi: risultati deludenti, qualche acciacco fisico e un ranking che continua a scendere. L’idea che i due potessero riavvicinarsi è durata giusto il tempo di qualche speculazione social. Chi si aspettava un incontro a Dubai è rimasto deluso. Nessuna apparizione insieme, nessun segnale. Da mesi Sinner e Kalinskaya non parlano della loro relazione, e probabilmente non lo faranno mai. Ma a questo punto forse non serve nemmeno una dichiarazione ufficiale: lui ha la testa sul rientro a Roma, lei cerca di rimettersi in carreggiata dopo un periodo difficile. Strade diverse, priorità diverse. E ormai, è chiaro a tutti.
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