Non un attacco a Jannik Sinner, ma all’informazione. Per parafrasare Gep Gambardella, su “ha fatto la Storia” crollerebbe qualsiasi studioso. E il primo è il presidente della Fondazione Vittoriale degli italiani, Giordano Bruno Guerri. Su X lo storico commenta la notizia della vittoria di domenica del sudtirolese. A chi dice che Sinner avrebbe fatto la storia, perché il primo italiano a vincere Wimbledon in centocinquant’anni circa di storia, Guerri risponde così: “Protesto, in nome della storia, contro questo diffuso modo di dire. Con tutto il rispetto per Sinner e altri sportivi, la storia è un’altra cosa”.

Dunque sì, non un attacco a Sinner, né un tentativo di sminuire la sua “impresa” (altro termine improprio?). Ma un’occasione per fare ordine nel vocabolario dei quotidiani che è quasi sempre, a lungo andare, specchio del dizionario degli italiani. C’è chi protesta ovviamente, ricordando che è possibile fare, se lo si vuole una storia dello sport, una sotto-disciplina che vale tanto quanto le altre storie specialistiche. C’è anche chi vorrebbe insegnargli il mestiere, per così dire: “Non volevo credere fosse il suo account reale. Come insegnava Ortega y Gasset di storie ne esistono tante. Lei è uno storico eccellente per quella territoriale, del potere e dei popoli. Ma le consiglio di leggere i libri di Gianni Clerici sulla storia del tennis. Magnifici”. Ma Guerri risponde: “Ne pubblicai io alcuni, alla Mondadori”.

Lo storico torna sul suo tweet per spiegarsi meglio: “In una storia generale dell’Italia nella prima metà del XXI secolo, la vittoria di Sinner potrebbe avere due righe al massimo”. Che Guerri stesse cercando di applicare quanto consigliava in un tweet precedente? “Hemingway disse che ogni scrittore dovrebbe avere incorporato uno shit-detector (rivelatoredistronzate). Vale anche per i commenti su X”.

Qualcuno gli dà ragione. Un utente risponde: “È la storia di Sinner, un ottimo giocatore a tennis, la Storia è indubbiamente altro, coinvolge popoli, ne determina esistenze nel bene e nel male, è opera di uomini che su essa incidono, ma tant’è”. C’è anche chi lo critica, moderatamente: “La storia del tennis, dott. Guerri, solo la storia del tennis. Jannik, che è ragazzo molto intelligente e dotato di uno spiccatissimo senso della misura, per primo si schermirebbe, se si parlasse di lui in termini di grande Storia”. E anche chi, invece, tenta di rimproverarlo: “Caro Giordano Bruno Guerri, lei ha sbagliato secolo. Come scriveva Robert Musil nel suo capolavoro, ‘aprì il giornale e scosse la testa. Il geniale cavallo da corsa, si diceva. Ma poteva un cavallo da corsa essere geniale?’”
