Dall’alto delle mie due finali giallorosse in due anni (ps: grazie Mou) pensavo di avere un po’ di pelo sullo stomaco e invece mi bastano pochi minuti di chiacchierata con il collega Filippo Tramontana (la voce dell’Inter su 7 Gold) per capire che devo ancora mangiarne di pastasciutta (citazione dell’ultima volta che l'Italia ha battuto l’Inghilterra) per arrivare a ostentare la sua tranquillità a poche ore dalla finale di Istanbul. Lo raggiungo al telefono e gli chiedo come sta vivendo questa attesa... inattesa. Io avrei attaccato il telefono. Lui, invece, sorride e mi dedica del tempo.
Ormai manca poco. Come la stai vivendo?
La vivo stranamente in maniera serena. Sono consapevole che l’Inter è una squadra con molta autostima e che sabato darà tutto. Poi vincere o perdere non dipenderà soltanto da noi.
Quindi sei sereno?
Ribadisco la mia serenità. Al fischio di inizio cambierà tutto, ma ad oggi sono sereno e soddisfatto.
In questa condizione di serenità… quante volte al giorno ci pensi a sabato?
Tante volte. Oltre al tifo, per me è anche lavoro e penso sia chiaro che questa è la settimana più importante della stagione. E anche la più inaspettata. Ultimamente va di moda la parola underdog... Diciamo che nessuno a inizio anno pensava che la settimana che porta al 10 giugno potesse avere come protagonista l’Inter.
Durante il media day Guardiola ha detto che a noi italiani piace fare il giochino dell’essere sempre sfavoriti. Come gli rispondi?
Che non è un giochino! Chiaramente loro sono i favoriti. Erano la prima o la seconda squadra favorita a inizio anno e adesso sono in finale. L'Inter per molti era già fuori ai sorteggi dei gironi, quando pescò Barcellona e Bayern. Quindi il City è favorito. È chiaro che se arrivi in finale e hai davanti una squadra che vale più di un miliardo di euro e tu vali un quarto… sono loro i favoriti. Giocano nel campionato migliore e hanno i giocatori migliori.
Un giocatore che toglieresti al City e che metteresti titolare nei nerazzurri...
Il City ha i giocatori più forti a disposizione. Il City va da Haaland e se lo compra. L'Inter non può fare queste cose. Però per come vedo oggi l’Inter me li tengo tutti stretti i miei giocatori.
Prima della finale c’è stato l’euroderby. Come lo hai vissuto?
Per me il derby è la partita più importante dell’anno e il Milan è la rivale numero uno. Affrontarla in un derby europeo e batterla dopo lo scudetto perso lo scorso anno e dopo il derby di Champions di venti anni fa è stato fantastico. Soprattutto per la modalità. Abbiamo dominato per 180 minuti.
Racconti la cosa più pazza che hai fatto per l'Inter?
(ride ndr) Io sono una persona metodica e tranquilla. Non prendo e parto di notte per andare a vedere una trasferta non programmata…
E allora la ribaltiamo: cosa sei disposto a fare per portare la coppa a casa?
Posso smettere di mangiare, ma per qualche giorno sennò muoio e posso smettere di guardare Netflix.
Per quanto?
Diciamo per sei mesi.
Lavorerai durante la finale?
Certo. Non sarà una diretta come le altre. Avremo più presenze ineriste e ci sarà comunque qualche elemento di disturbo a gufare. Volevamo ripetere l’esperienza all’Arena Civica di Milano come nel 2010, quando vennero 12 mila persone ad assistere alla partita, ma la città quest’anno ha deciso di aprire San Siro e chiudere tutto il resto. Ci vediamo in tv!