È successo un po’ di tutto in questo Mondiale, tra domini, battaglie e colpi di scena: eppure, quella di Spa sarà soltanto la tredicesima gara, la prima del “girone di ritorno” della stagione. Belgio compreso mancano ancora dodici round, cruciali per comprendere se gli equilibri visti finora verranno confermati o ribaltati. E la prima a voler dare una sterzata al proprio 2025 è la Ferrari, che sul circuito delle Ardenne ci arriva con una SF-25 finalmente evoluta, dotata della nuova sospensione posteriore fatta debuttare al Mugello, con Lewis Hamilton e Charles Leclerc al volante della monoposto per 100 km ciascuno.

Un aggiornamento fondamentale perché, insieme al fondo portato in Austria, ha l’obiettivo di arginare quantomeno in parte i difetti della SF-25, nata male e con evidenti problemi di altezze: una vettura che ha sì del potenziale, ma incapace di esprimerlo a pieno a causa di una coperta troppo corta in termini di setup. A Maranello si è cercato di allargarne la finestra di utilizzo, così da avere maggiori possibilità in termini di messa a punto, motivo per cui si è intervenuti proprio su fondo e sospensione riprogettando quasi completamente il piano di sviluppi previsto a inizio stagione. Dopo dodici gare passate a lottare e a ottimizzare il più possibile il pacchetto a disposizione alla Ferrari serve tornare a vincere, per scrollarsi un po’ di pressione e, da un lato chiudere bene il 2025, dall’altro iniziare con maggiore serenità il 2026, anno dell’entrata in vigore del nuovo (e rivoluzionario) regolamento tecnico.

Chi non ha di questi problemi, invece, è la McLaren che, come spiegato da Andrea Stella a Silverstone, può adesso permettersi di valutare con estrema calma gli aggiornamenti portati in pista, vista la MCL39 dominante. Nove vittorie su dodici gare, l’unica certezza di questo 2025. Eppure, nel paddock tutti si aspettano una seconda metà di stagione esplosiva per i papaya vista la lotta tra Oscar Piastri e Lando Norris per il titolo Mondiale, mai così vicini in termini di punti come alla vigilia di Spa. Piastri era partito tanto meglio, quasi distruggendo Norris che, però, negli ultimi appuntamenti ha risposto forte e chiaro riportandosi a soli otto punti di distacco dal compagno: finora non c’è mai stata una lotta vera e propria, perché tolto il quasi harakiri di Montreal tra i due è sempre filato tutto liscio, ma con un Mondiale da giocarsi la battaglia è annunciata. Sarà un problema per i papaya? Non per forza, tant’è che Zak Brown ha affermato di essere tranquillo, consapevole del grande rispetto che c’è tra i due.

Battaglia che in pista non c’è per la Red Bull, visto che tra Max Verstappen e Yuki Tsunoda c’è un abisso, con il giapponese già dato per partente in vista della prossima stagione. Lotte che però ci sono state, e forse continueranno a esserci, tra le mura della stessa squadra, perché l’allontanamento di Christian Horner non sembra aver placato il clima di tensione che da ormai due anni regna a Milton Keynes. Adesso sono tanti i dipendenti che minacciano di andar via, una situazione che, magari, potrebbe persino essere l’ago della bilancia nelle valutazioni di Verstappen: Toto Wolff lo vuole in Mercedes e ormai non è più un segreto, mentre Helmut Marko cerca di fare muro ogni volta che può, rimarcando come a legare l’olandese alla Red Bull sia un contratto che parla chiaro. A farne le spese sarebbe George Russell nonostante una stagione fin qui senza alcuna sbavatura, con quattro podi e una vittoria. Servirà aspettare forse la fine dell’estate per conoscere il nome del compagno di box di Kimi Antonelli che, invece, va verso la riconferma: l’esordio tra i migliori è stato positivo, ma il percorso di crescita è tutt’altro che terminato. A Brackley però ci credono, consapevoli di avere in squadra un pilota capace di andare forte, anzi, fortissimo.

In vista delle prossime dodici gare, però, c’è anche una battaglia mai così intensa a centro gruppo: la Williams è chiamata a reagire dopo le difficoltà degli ultimi round, così come Aston Martin, Racing Bulls e Haas, mentre la Sauber (che il prossimo anno diventerà Audi) ha l’obiettivo di confermare i passi in avanti mostrati nelle ultime gare fino alla favola inglese di Nico Hulkenberg, a podio per la prima volta in carriera. Più complicata è la situazione in Alpine, che sembra proprio faticare a trovare un’identità. È una F1 più ricca che mai, in vista di una seconda metà di stagione che promette battaglie e, magari, anche qualche colpo di scena…
