Nella corsa a eliminazione del Gran Premio di Germania sono arrivati al traguardo entrambi: uno quarto e l’altro decimo. Chi? Fabio Quartararo e Alex Rins. Solo che nessuno dei due è contento. Uno, Fabio Quartararo, perché è perfettamente consapevole che quel quarto posto è figlio degli errori di altri; l’altro, Alex Rins, perché ha candidamente ammesso di non averci capito niente e di essersi ritrovato ultimo (anche se decimo) con la bellezza di quindici secondi di distacco dal penultimo.

"Il mio – ha detto il francese - non è un risultato realistico, viste le numerose cadute. Alla fine, ho avuto gli stessi problemi di sempre. Non mi sono sentito a posto fin dall'inizio e è per questo che non sono contento, perché non ho potuto lottare con nessun altro pilota". La sua analisi è una sveglia violenta dentro un box in cui, tutto sommato, ci si aspettava quasi di poter pure festeggiare. "Alla fine – ha detto Quartararo nella sala stampa del Sachsenring - è sempre lo stesso il problema che abbiamo: ci manca grip e non possiamo attaccare, restando veramente lontani dai migliori". Nonostante il piazzamento, il francese fotografa quindi la crisi tecnica della M1, evidenziando come il quarto posto sia frutto più della sfortuna altrui che del merito e ribadendo la necessità di continuare a lavorare sia sul quattro in linea che sul V4 per la prossima stagione. L’ultimatum è chiaro: o si va forte da subito nel 2026, oppure Quartararo guarderà altrove.
Se le prospettive sono solo rimandate per il francese, rischiano di essere invece una scure sul presente per Alex Rins. Perché sono in tanti, nel paddock, a pensare che alla fine l’unico dei piloti con un contratto in tasca che potrebbe cambiare davvero per il prossimo anno sia proprio lui. Al Sachsenring, Alex Rins è sprofondato in un incubo tecnico senza spiegazione. Conclude decimo, ma a 15 secondi dal penultimo, in una gara che definisce umiliante. "Nemmeno nel mio primo anno da rookie, o quando sono tornato da un infortunio, ho sofferto così tanto come questo fine settimana – ha detto - Non riuscivo a avere velocità a centro curva perché perdevo la gomma posteriore e non riuscivo ad accelerare perché rimanevo fermo. Non importava quanto accelerassi aggressivamente, quanto progressivamente accelerassi, quanto velocemente sollevassi la moto". Il dramma è nell'incomprensibilità del problema: "Sia io sia Yamaha riusciamo a capire cosa sia successo".
Lo spagnolo, comunque, rifiuta la resa pur nella disperazione. "Non mi è mai venuto in mente di rientrare ai box e gettare la spugna – ha aggiunto - Ho fiducia in me stesso e so di non aver dimenticato come si guida una moto". Viene da chiedersi, però, se Yamaha vorrà andare avanti così o se, come si vocifera, vorrà provare a capire se ci sono i margini per mettersi nel box Enea Bastianini, magari proponendo a Alex Rins un posto al sole in Superbike o un ruolo più defilato in MotoGP anche in considerazione del brutto infortunio avuto qualche anno fa e dal quale sembra non essersi mai pienamente ripreso.