“Bastianini ha raccontato che a un certo punto ha smesso di mettere le mani sulla moto e a un certo punto ha capito che avrebbe dovuto essere lui a adattarsi? In un certo senso è quello che sto facendo anche io. Avendo tanto grip dietro riesco a guidare come piace a me: fermare bene la moto, entrare forte. Riesco anche ad avere più angolo di piega senza perdere troppo in curva, soprattutto a sinistra. Ed è una cosa che oggi mi ha aiutato molto”.

Il Pecco Bagnaia che si è presentato nel media scrum di Misano sembra neanche il lontano parente del ragazzo triste e sconsolato che invece avevamo visto nel venerdì di Barcellona. Non fa proclami, prova a non sbilanciarsi, ma gli si legge in faccia che le sensazioni sono state finalmente positive. E pure che, in qualche modo, Marc Marquez aveva ragione: Misano è il circuito giusto.
“Sapevo già prima di Barcellona – ha raccontato Pecco - che, se non avessimo risolto i problemi, sarebbe stato un weekend durissimo. Ma sapevo anche che qui, dove c’è molto grip e conosco ogni centimetro, sarebbe andata meglio. Non dico che vinceremo la gara, ma possiamo lottare per la top five. L’ho detto anche ieri e oggi lo ripeto”. Non è di sicuro l’obiettivo a cui uno come Bagnaia è abituato, ma in questo momento è l’obiettivo e c’è poco da girarci intorno, anche se Misano è Misano e anche se questa, di fatto, è casa sua dove non dovrebbe poter comandare nessun altro.
“E’ stato bellissimo tornare qui – ha proseguito il pilota italiano della Ducati – Sì, bellissimo! Un sacco di grip, tanta potenza, la moto va: è una goduria. Comunque l’obiettivo è proprio non toccare più niente sulla mia moto e andare avanti così: abbiamo provato mille cose e tutte hanno dato risultati simili, quindi meglio rimanere stabili e provare a fare la differenza in altre maniere”. Ritrovarsi, quindi, e magari lavorare sulla propria persona per trovare dentro quei settaggi giusti che non si sono trovati fuori.
Ricorrendo, se serve, anche alla sempre utile ironia e pure a un talismano in più che proprio da Misano ha avuto libero accesso al paddock e ai box: il suo cane Turbo. “Lo porterò a tutte le gare per portarmi fortuna? Sarebbe bellissimo, anche se fa un bel po’ di casino – scherza Pecco, prima di tornare a farsi serio sulle aspettative per domani e domenica – Conoscere questa pista, comunque, ha avuto un valore importante, ma la moto è quella, quindi non è che abbiamo fatto il miracolo”.