C'è un problema per il centrodestra. E questo problema porta il nome di Alessandra Todde, candidata del centrosinistra per le elezioni regionali in Sardegna, ne-eletta nella sua terra e special guest di Corrado Formigli a Piazza Pulita. Alessandra Todde ha avuto la meglio sul candidato della destra Paolo Truzzu. Il tutto in una sfida che si è conclusa con il fotofinish di una vittoria per niente scontata, quella della prima presidente donna in Sardegna. “Parto subito con Giorgia Meloni. È stata irrispettosa verso i Sardi, non ha speso mezza parola sui problemi della Sardegna. L'ho trovata irritante”. Todde è un carro armato. Con il suo piglio sinistroide che (ad oggi) ci appare una ventata d'aria fresca in un governo che sminuisce la portata drammatica delle manganellate a Pisa, entra in collegamento, apre bocca e distrugge politicamente e mediaticamente l'avversaria. Prima della Todde, l'unica donna considerata “degna” dal popolo di un confronto politico con Giorgia Meloni era stata Elly Schlein. Una personalità politica inizialmente prominente e poi naufragata tra mille promesse, inghiottita dall'esuberanza e dalla sfrontatezza della Presidente del Consiglio. Alessandra Todde è una Elly Schlein che ce l'ha fatta: ripaga Meloni con la sua stessa moneta, la legge del contrappasso dantesca. Dove quest'ultima butta tutto in caciara, la Todde rilancia con statistiche, dati, argomentazioni pragmatiche. Senza annoiare, s'intende. “L'antifascismo è il perno della nostra costituzione e il suo candidato ha avuto difficoltà a dichiararsi antifascista” tuona la Todde: “Non è possibile nel 2024 discutere di un candidato che ha timore di dire da che parte sta. L'antifascismo nella nostra costituzione va difeso. I diritti non sono per sempre. Noi diamo per scontato, anche grazie ai nostri nonni e alle battaglie che hanno condotto, che la libertà -una volta conquistata- valga per sempre. Non è così”.
Naturalmente la neopresidente sarda non manca di esprimersi anche sugli scontri avvenuti tra la polizia e gli studenti a Pisa. Formigli dedica ampio spazio all'argomento: come un po' tutti, sa che anche gli scontri “a suon di manganelli” hanno contribuito alla prima frattura degli elettori verso il centro destra. Difatti, se Giorgia Meloni si era espressa a favore delle forze dell'ordine (e del "loro diritto di agire in nome del popolo"), il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di recente, ha preferito schierarsi contro le misure messe in atto dalla polizia. Se ci fosse un trend delle frasi di Mattarella, con tutta probabilità questa sarebbe la frase più re-twittata: “Usare i manganelli contro i ragazzi è il fallimento della nostra democrazia”. Dopo aver mandato in onda il filmato, Corrado Formigli passa direttamente la parola alla Todde. “I fatti di Pisa, negli ultimi giorni di campagna elettorale, hanno mosso le coscienze perché non è tollerabile il comportamento di questo governo verso i ragazzi” commenta lei. Ma non basta, perché dopo giorni di silenzio "stampa" (nel vero senso del termine) si ritorna a parlare del Caso Ghali senza mai nominare il Caso Ghali. “Ce lo ricordiamo quello che è successo nelle ultime settimane con la stampa, sì? Quello che ha fatto questo governo” e marca (vocalmente parlando) la parola “governo”. Racconta anche di essere stata avvicinata da un gruppo di elettori, ma in particolare ricorda due anziani che avrebbero ammesso di aver sempre votato il centro-destra e di aver cambiato rotta politica subito dopo i fatti accaduti a Pisa. Se Ghali, Rich Ciolino e Dargen D'Amico avevano scosso l'opinione pubblica da una sorta di “torpore”, secondo la Todde, a dare il colpo di grazia al centro-destra sarebbe stato il sostegno incondizionato alle forze dell'ordine, dopo i fatti accaduti. Una cosa è certa: Alessandra Todde non rappresenta solo sé stessa o “la politica sarda” in questo momento storico. Incarna – per i cittadini – prima di tutto una netta alternativa alla politica attuale. In secondo luogo, è la speranza di un centrosinistra finalmente svecchiato e rimodernato. Che poi, in fin dei conti, è sempre stato quello che il popolo chiedeva a gran voce dopo anni di governi di sinistra. C'è l'alternativa, c'è la candidata giusta, ma ci sono anche la Meloni (che continua a riscuotere approvazione elettorale nonostante tutto), Fratelli d'Italia e tutto il gruppo del centro-destra che si ritrovano a leccarsi le ferite prima delle elezioni in Abruzzo. Vedremo cos'accadrà.