C'è chi ha scelto di portare una preghiera. E chi ha preferito scattarsi un selfie. Nelle ultime ore San Pietro si è trasformata in un paradosso vivente: oltre 200mila persone hanno reso omaggio a Papa Francesco, ma l’atmosfera non è stata quella che ci si aspetterebbe. Troppi cellulari, troppi flash. E soprattutto troppi selfie nei giorni scorsi accanto al feretro. La polemica si è gonfiata già da tempo, rimbalzando sui social con accuse di mancanza di rispetto e spettacolarizzazione estrema. Anche l’imprenditore Flavio Briatore ha detto la sua. Con un video condiviso su Instagram ha detto: “Ma che cacchio di persone permettono che la gente entri in chiesa in un momento del genere a farsi i selfie?”. Per poi aggiungere: “Tutti a fare selfie anziché portare una preghiera, un pensiero, un saluto. Come essere al circo”.
Di certo Briatore non è il solo a pensarla così: nelle scorse ore migliaia di utenti sui social avevano definito la pratica del selfie col Pontefice “una mancanza di rispetto”. Per molti, vedere la folla imbracciare lo smartphone davanti alla bara è stato uno momento da dimenticare. Forse la domanda, a questo punto, potrebbe non essere più se scandalizzarsi. Ma cosa è diventato, davvero, il concetto di lutto nel 2025. Sempre Briatore nel suo breve reel ha continuato duramente il suo intervento: “Io non so chi gestisce la sicurezza, chi gestisce il Vaticano, però è una roba incivile quella che stiamo vedendo”.
