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Al Bano, tra gaffe su Zaccon, che è Ceccon, e concerti, è inarrestabile

«Lo sto aspettando, dovrebbe arrivare tra poco». Loredana Lecciso è pronta per passare tutto il mese d’agosto nella ormai sua (lei è di Lecce) Cellino San Marco. «Al Bano è stato a Parigi, perché è ambasciatore del judo della Federazione Internazionale di Judo. Certo lui non ha mai fatto judo, ma si è appassionato e ha messo a disposizione il suo nome e il suo talento tanto che a Parigi ha cantato Felicità e pure i francesi hanno fatto il coro dall’Arena international judo». Certo poi qualche scivolone per lui è inevitabile, come quando ha detto che «Mi è piaciuto… Zaccon si chiama? Ceccon! Straordinario, mi ha ricordato quel grande ‘Tarzan’ di Johnny Weissmuller, ha lo stesso aspetto e la stessa grinta in acqua», queste le sue parole a Casa Italia. Al Bano, Zaccon è Ceccon, ma dire che la silhouette idrodinamica di Ceccon ricordi i muscoloni di Weissmuller (nato come nuotatore pure lui prima di fare l’attore) ne passa. La Lecciso ci ride su: «L’importante è che abbia portato il suo sostegno ai nostri atleti, ora torna a casa, ci staremo tutto agosto anche se lui ne ha sempre una, per esempio a Carpino, nel foggiano, canta il 19 agosto, credo, poi in Sicilia. E chi lo ferma? Non ci riuscirebbero nemmeno i judoka di Parigi».

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Lino Banfi con il Circeo tradisce Canosa, ma lo perdoniamo

Lo avevamo già scritto, ma Lino Banfi preferisce il Circeo a Canosa, dopo essere stato festeggiato per i suoi 88 anni: dopo un salto a Rimini, ospite al Grand Hotel da Simona Ventura e dal neomarito Giovanni Terzi per le loro interviste pubbliche, si è rifugiato in una villa che ha affittato al Circeo. «L’amore della gente è splendido ed è forse il sale della mia vita, ma mi devo riposare, stare tranquillo, non posso andare in spiaggia, vengono tutti a chiedermi un selfie e io non so dire di no, perché amo il pubblico, ma devo anche riposare, così ho affittato una casa al Circeo, più vicino a Roma, e lì rimango con figli e nipoti, mentre intanto mi sta arrivando perfino un bisnipote». Buone vacanze, Lino.

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Luigi Samele e Olga Kharlan: la guerra, le bombe, la fuga, l’odio russo. Ma il loro sogno ha vinto su tutto

La storia di Luigi Samele, nato a Foggia, e di Olga Kharlan, ucraina, un amore lungo 4 anni, una figlia, una casa a Bologna, sembra un romanzo. Nella vita dei due sciabolatori, entrambi medaglie di bronzo a Parigi 2024, è un coacervo di amore, guerra, sangue, pericolo e felicità. Lei era divorziata da un campione ucraino, Dmytro Bojko, ed aveva conosciuto Luigi Samele. Un amore a distanza, come avviene spesso tra atleti di nazioni diverse. Poi la guerra in Ucraina, la disperazione di lei, prigioniera, sotto le bombe, il pericolo, l’odore della morte. Luigi non si arrende, prende la macchina, fa il pieno di provviste e guida fino alla casa di lei, che nel frattempo si spostava di città in città con la sua famiglia. Schiva i soldati russi, le bombe, le trincee. La raggiunge. La carica in macchina con la famiglia. E chilometro dopo chilometro arrivano a Bologna, dove vivono ora, e dove è arrivata la loro bambina. Ed eccoli poi a Parigi, lui che vince la prima medaglia italiana e viene abbracciato dal nostro presidente, Sergio Mattarella, e lei che vince poi un'altra medaglia di bronzo, che sa anche di riscatto, non solo verso la guerra, ma anche verso l’arroganza. Già, perché Olga non avrebbe dovuto essere presente a Parigi, perché nel luglio 2023 la sciabolatrice ha vinto contro la russa Anna Smirnova nei trentaduesimi della sciabola femminile del Mondiale di scherma di Milano. Una gara in cui ha trionfato ma alla fine della quale è stata sospesa per aver rifiutato di stringere la mano all’avversaria. Per evitare contrasti si era deciso di adottare il tocco tra le lame, lo stesso introdotto nel periodo del Covid, ma la Smirnova ha comunque preteso la stretta di mano dall’avversaria forse proprio con l’intenzione di crearle una grana. E così è stato: ha perfino occupato la pedana per un’ora. Olga non ha ceduto, non l’ha toccata, in segno di solidarietà con la sua gente, bombardata dai russi. Ed è stata così sospesa. Ma alla fine il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di riabilitarla, con tanto di lettera dal presidente Thomas Bach. E proprio Bach l’ha abbracciata quando le è stata consegnata la medaglia. «Insieme abbiamo capito che bisogna sognare sempre», ha detto Samele. Insieme ci hanno fatto sognare.

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Geolier: Chiara Frattesi sarà con lui il 12 agosto a Gallipoli?

Quando si hanno vent’anni (22 anni lei, per l’esattezza, e 24 anni lui) le storie possono nascere e esaurirsi in una notte. Per cui dire che una nuova storia d’amore è iniziata è sempre eccessivo, anche se poi può durare tutta la vita o finire ancor prima di aver detto arrivederci. E ora sui social si parla di amore eterno, esagerando come sempre, nell’amore come nell’odio. Lui è Geolier, che si è mollato da poco con Valeria D'Agostino, la fidanzata storica. Lei è Chiara Frattesi, la sorella del calciatore dell'Inter, Davide, che ha mollato da poco il giocatore bianconero McKennie. Si sono incrociati in Sardegna, poi stessa casa, stessa porta. Ma lei è rimasta sull’isola, lui è tornato a casa per un compleanno di una nipotina. La prova del nove ci sarà il 12 agosto a Gallipoli, dove lui tiene un concerto al parco Gondar. Valeria lo seguiva sempre. Se lei ci sarà il gioco è fatto.

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Beppe Convertini: per "Azzurro storie di mare", niente amore e niente vacanze

Beppe Convertini è diventato lo stacanovista delle trasmissioni Rai. Appena finito Linea Verde e Unomattina in famiglia, ha iniziato Azzurro storie di mare, prodotto da Paolo Chiparo, e gira l’Italia di spiaggia in spiaggia, ma senza nemmeno il tempo per un bagno. Intanto presenta anche il suo libro Il paese azzurro, edizioni Rai Libri. Non contento ha anche una trasmissione a Rai Radio 2, Lido Asiago 10. Niente vacanze? «Qualcosa farò a ferragosto», ci dice, «porto mia mamma Grazia come ogni anno alle cale di Otranto, per qualche giorno, poi di nuovo in giro per Azzurro storie di mare, che si conclude il 7 settembre». E l’amore? «Per ora nulla, il lavoro mi prende troppo tempo», ci crediamo sulla parola.

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Patty Pravo: ha 76 anni ma un fisico da liceale

Il volto è discutibile, per alcuni si è fatta troppi interventi, per lei nessuno. «Dovrei fare un lifting, ma non ho tempo, lavoro, viaggio, come faccio?», dice. Di certo il corpo non conosce cedimenti, eccola in una foto che non potevamo non pubblicare, lei, in topless, o meglio con una camicetta trasparente, genere Miss maglietta bagnata 2024, dove mostra un seno perfetto. «Pensare che non ne avevo affatto da ragazza, poi negli anni sono cambiata, all’inizio mi dava fastidio, ora ci ho fatto l’abitudine e mi piace». E, vista la posa, ne va più che orgogliosa.