Dopo la seconda giornata della Convention del Partito democratico americano a Chicago, non si parla che di Barack e Michelle Obama, scesi in campo sul palco per sostenere Kamala Harris nella sua candidatura alle elezioni, al posto di Joe Biden. Se le parole di Barack Obama rivolte alla Harris – “Yes, She Can” – hanno già fatto il giro del mondo, evocando il noto discorso dell’ex presidente nel 2008, quando era candidato a suo volta per le presidenziali e che divenne il suo motto, non è stata da meno anche la moglie Michelle che, nel suo dinamico speech non ha mancato di lanciare una frecciatina al rivale repubblicano Donald Trump ironizzando: “"Chi gli dirà che la presidenza è un lavoro da neri?” in un tripudio di applausi. Eppure, oltre alla coppia Obama, tra i tantissimi ospiti, un altro personaggio ha rubato la scena dei democratici, in supporto di Joe Biden. Si tratta di Ashley Biden, 43 anni, la minore tra i suoi figli, che è apparsa in un elegante completo bianco già dal primo giorno dell’enorme Convention (tanto che, dopo la sua apparizione, diversi quotidiani e siti americani hanno iniziato a promuovere proprio lo stesso modello di giacca) , tenendo un discorso di fronte a una platea di oltre 20.000 persone, con un messaggio dedicato al padre e al suo lavoro per il partito democratico.
“Papà mi diceva sempre che nessuno era migliore di me. Mi ha insegnato che tutti meritano un’occasione e che non dovremmo lasciare nessuno indietro. Questo è quello che impari da un combattente che è stato sottovalutato tutta la sua vita”, aggiungendo “quando guardo papà, vedo grazia, forza e umiltà. Vedo uno dei leader più importanti di sempre nella storia”, con alcuni commenti anche sulla morte del fratello Beau nel 2015, dove il padre Joe Biden sarebbe riuscito a continuare il suo lavoro, nonostante la dolorosa perdita. “Mi ha insegnato che un cuore coraggioso è miracoloso. Un cuore coraggioso può guarire una famiglia, può guarire una nazione e forse anche il mondo”, culminando il discorso con un abbraccio col padre, salito sul palco, seguito da oltre tre minuti di applausi.
L’ “affettuosa” entrata in scena di Ashley, un po’ inaspettata per il pubblico, ma probabilmente orchestrata dai democratici, ha ricordato un po’ la recente mossa dei repubblicani e di Trump di “schierare” sul palco dalla loro parte la giovanissima Kai Madison Trump, nipote del tycoon, che, proprio come Ashley, ha rivolto parole “al miele” sul suo amato “nonno” apparentemente allo scopo di intenerire gli elettori, proprio come nel caso della famiglia Biden e dei democratici dal cuore "coraggioso". Certo, Joe Biden non è più il candidato designato a rappresentare il partito per le vicinissime elezioni di novembre, ma anzi, supporta pienamente la sua vice Kamala, eppure visto il suo attuale ruolo, le dediche della figlia (ma non solo) rivolte a Biden, sono state moltissime. A riportare la situazione alla “normalità” sul palco della Convention, è stato lo stesso Joe Biden che, dopo il lungo e toccante discorso di Ashley ha esclamato “Quella era mia figlia!”, apparendo però, almeno secondo alcuni presenti, in miglior forma rispetto agli ultimi mesi, dove era apparso invece poco lucido, soprattutto nel dibattito televisivo contro Trump, anche se questo non cambierà comunque, ormai, le sorti delle elezioni, dal momento che lui è fuori dai giochi.