Ma cose da pazzi, adesso, per colpa di Beatrice Venezi, io, mi devo mettere a fare body shaming. No, perché non se ne può più che quando si parla di donne di destra (a proposito, lo scoop sulla contestata nomina della Venezi al Teatro La Fenice di Venezia è di MOW) si deve dire per forza, in un riflesso pavloviano, di destra e carina. A parte il fatto che la Venezi non è carina, può piacere solo a Buttafuoco (nel senso che con lei ci fece uno spettacolino di poesia dal titolo “Dichiarazioni d’amore, schermaglie in punto di versi”) ma per il resto, come diciano in Sicilia, si tratta di “quattro ossa a broru”, cioè così magra e quattro ossa che giusto il brodo ci puoi fare, non c’è sostanza (La mi scusi Venezi, lo faccio per difendere il suo intelletto offeso da chi con disprezzo sottolinea che Lei dovrebbe essere bella, ma come si permettono!). Per cui, noi di MOW vorremmo riportare un equilibrio e puntare l’attenzione sulla mente, e solo sulla mente delle giornaliste di destra: come dice sempre Moreno Pisto in riunione “bisogna sempre mantenere l’equilibrio” (mentre io e Canaletti parliamo di Anticristo, Elena “social” recita l’Amleto, e Cosimo Curatola impenna nel salotto di casa sua con una Ducati. Così, dato che è evidente come le giornaliste della destra siano sempre più presenti in televisione (e che je voi di’) ci sentiamo in dovere etico, morale, sessista, di sottolineare quanto siano più brave che belle (che Dio ci perdoni).

Partiamo da una delle più anziane del gruppo: Annalisa Chirico. Così decrepita che ancora, come dichiara, le piace il potere e gli uomini di potere, come Chicco Testa e – mormorano, ma io non ci credo – Luca Cordero di Montazemolo. Lei, civettuola, dice “sì, ho avuto storie con uomini più grandi di me”, ma in verità è lei ‘a vecchia. Ma cosa le vuoi dire quanto a professionalità? Ha l’eloquio chic – con studiate cadute romanesche, anche se è pugliese, de Il Foglio – anche Claudio Cerasa è molto chic, anche se è davvero brutto. Sempre sul pezzo, preparatissima, sembra un Franco Bechis – uno dei giornalisti più preparati d’Italia, alle opinioni preferisce il suo taccuino con il quale snocciola dati incontrovertibili – con la parrucca (io ho visto Franco Bechis con la parrucca, ed è uguale, giuro, alla Chirico). Unisce cinismo e realpolitik che neanche Giuliano Ferrara in tailleur (no, non ho visto Giuliano Ferrara in tailleur, preferisce la minigonna). Direttrice di Fortune.it, esperta di politica, questioni di genere, diritto, campo nel quale ha posizioni garantiste: ha creato il movimento "Fino a prova contraria". Sa essere, come si dice, polarizzante (oggi bisogna esserlo). Al "politicamente scorretto" ha dedicato un libro: "Siamo tutti puttane". Io la vedrei bene fidanzata con Andrea Scanzi, ma scazzano di continuo: Scanzi è invidioso perché la Chirico è più brava. Peccato per quell’accenno di prognatismo. Tra quelle che ultimamente si stanno facendo notare parecchio abbiamo Brunella Bolloli, spesso ospite nei programmi di La7, non si può non notare la bravura con cui tiene testa ai giornalisti che fanno riferimento all’area di opposizione. Con la passione del giornalismo sin dalla giuovine età (collaborava con il giornalino della scuola), ha compiuto tutta la trafila necessaria - testate locali - per arrivare preparata alla visibilità di oggi e ricoprire a Libero la carica di vicecapo della redazioneInterni/Politica. In politica estera è Atlantista di provenienza accademica. Alcune foto non le rendono giustizia e talvolta sembra Lucia Annunziata (che di presenza è gnocchissima). Laura Tecce, un’altra macchina da guerra. Iperpreparata come solo le giornaliste di destra sanno essere (devono fare la doppia fatica, quella di essere donne e quella di essere di destra, e ditemi che non è vero). Parte presto, con un tirocinio a Porta a Porta, entra in Rai, passa a Sky, torna in Rai, I giornali della destra se la sono sempre contesa. Conduttrice nel 2023 di “Underdog”, capace di ribaltare il significato della parola nel titolo, in questo quasi il corrispettivo giornalistico di quanto Giorgia Meloni è in politica. Nel 2024 conduce "Full Contact" (e infatti non volevo inserirla perché mi spavento che mi picchia). " Peccato che sembri una comunista: è uguale a Bibi, la moglie di Bobo di Staino che leggevo sull’Unità (ma esiste ancora l’Unità? Aveva un buon odore quando ancora esistevano i giornali di carta stampata).

Costanza Cavalli si è diplomata in arpa al Conservatorio ed è stata appena nominata al Teatro La Feni... ah no quella è un'altra. Di formazione classica ha scritto un libro sulla mistica medioevale per poi passare a "Il ciuffo di Trump". Data come stella in ascesa del giornalismo di destra da MOW non ha deluso le aspettative. Contesa da tutti i giornali della destra, con tutti ha collaborato. A Libero si divertono a titolare i suoi pezzi nella maniera più politicamente scorretta (che sono anche i titoli più belli). Si occupa di politica, di attualità, di cultura e anche di quei temi tecnologici che danno adito alle più complesse disquisizioni etiche. Purtroppo però somiglia tanto a Frau Blucher di Frankestein Jr. e quando la chiamano, "Cavalli!", si sentono i cavalli nitrire in lontananza e tutti dicono: "Che carini, ai cavalli sembrava che stavamo chiamando loro". E Costanza è costretta a rispondere, a denti stretti: "Non è per quello. Rimetta. A posto. La. Candela". E passiamo all’immarcescibile Hoara Borselli. Peccato per i suoi inizi come fotomodella. Passato vergognoso che ha saputo ribaltare, come si dice, in corso d’opera dovendo faticare il triplo (come giornalista, di destra ed ex fotomodella). Dopo essere apparsa in “Per favore strozzate la cicogna” e in “Panarea”, dopo avere fatto il salto di qualità con la soap impegnata “Un posto al sole”, dopo la soap operaia “Centovetrine” (storia di una vetrinista che deve fare cento vetrine al giorno) ha saputo cambiare la sua figura professionale e la sua percezione social dimostrando un punto di vista inedito sull’attualità, sulla politica e sulla questione femminile. Peccato per l’alluce a padella ché quando mette i sandali (li mette spesso) ti viene voglia di frittata. Della squadra de Il Tempo (hai capito Tommaso Cerno!) Eleonora Tomassi. Eccellente in politica estera, si destreggia abilmente fra podcast e social, presenza fissa a “10 minuti” con Nicola Porro. Modera, scrive, interviene, con classe e bravura. Figura inedita nel giornalismo (o forse no) ha collaborato attivamente con Rudy Giuliani (intervistato per lo stesso giornale) ed è la moderatrice di riferimento del Consiglio Regionale del Lazio (come appare anche nei credit del suo profilo Instagram). Peccato che a volte, nell’inquadratura, ci sia Nicola Porro che le abbassa la media e per i capelli leccati dalla mucca. Infine, come non parlare di Giulia Sorrentino. Noi di MOW siamo orgogliosi di lei. Una vera guerrigliera sudamericana ma come se in mimetica combattesse per la gloria di Pinochet. Noi l’avremmo voluta sulla Global Sumud Flotilla (sta portando avanti una inchiesta sulle infiltrazioni di Hamas nella spedizione). Volevamo la lotta nel fango Giulia vs Greta. Esperta di politica, interna ed estera, di inchieste giudiziarie, si occupa anche di tematiche legate ai disturbi mentali. Peccato per i capelli allo schiaffo, ma così allo schiaffo e gonfi che tutti si ricordano i capelli ma nessuno la faccia.
